Fatti e strafatti della settimana

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

RECAP
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Condanne e tanta fuffa per la strage della tendopoli a Rafah. Decine di morti fra gli sfollati. I carri armati dello Stato di Israele nel cuore di Rafah. Si tratta nel frattempo per un cessate il fuoco.
Riconoscimenti. Spagna, Norvegia e Irlanda hanno riconosciuto lo Stato palestinese.
Venti di guerra. Dopo gli USA, anche Germania e Francia hanno dato all’Ucraina il permesso di colpire con le sue armi obiettivi nel territorio russo. No della Turchia. Tajani: “Mai nostre armi colpiranno in Russia”.
Sentenza storica. L’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato dichiarato colpevole dalla giuria popolare di New York per tutti i 34 capi di accusa a suo carico, nell’ambito del processo sui pagamenti alla pornostar Stormy Daniels. La sentenza l’11 luglio.
Made in Italy.
Carriere separate. Altro colpo di mano. Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al disegno di legge che prevede la separazione delle carriere tra magistratura requirente e giudicante.
L’iter del provvedimento prevede l’approvazione da ciascuna Camera con una maggioranza dei due terzi dei rispettivi componenti e in mancanza di questi numeri la legge sarà sottoposta a un referendum popolare.
La Meloni ha già messo le mani avanti. Non sarà un voto su di sé e che non intende dimettersi in caso di bocciatura.
Il Senato ha approvato il primo articolo del testo sul premierato elettivo che cancella il potere del presidente della Repubblica di nominare i senatori a vita.
C’è posto per tutti. Il Papa si è scusato per le affermazioni trapelate da un incontro a porte chiuse con i vescovi italiani, durante il quale avrebbe chiuso all’ipotesi di ammettere persone gay nei seminari sostenendo che “in alcuni seminari c’è già troppa frociaggine”.
All’ultima scheda.
L’African National Congress (Anc) si è fermato al 40% alle elezioni sudafricane, in forte calo rispetto alle ultime votazioni – quando ottenne il 57% – e per la prima volta dal 1994 al di sotto della soglia del 50% necessaria per governare il Paese da solo. I leader dell’Anc si stanno preparando per complesse trattative con gli altri partiti per un governo di coalizione.
Le elezioni nazionali indiane, durate sei settimane. Il voto è visto come un referendum sul decennio al potere del primo ministro nazionalista indù Narendra Modi. (Ap) I primi exit poll danno in vantaggio il Bharatiya Janata Party, il partito di Modi.
Viva Morena. Si vota per le elezioni presidenziali e parlamentari in Messico. Il Paese avrà una presidente donna per la prima volta nella sua storia considerato che la sfida principale è tra la favorita, Claudia Sheinbaum – candidata di Morena, il partito di sinistra al governo – e la sua rivale, Xóchitl Gálvez, del Partito Azione Nazionale di centrodestra.
La sonda lunare cinese Chang’e-6 è atterrata con successo sul lato nascosto della Luna per raccogliere campioni dalla zona raramente esplorata del satellite.
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Alfredo Facchini