I FANTASMI DEL FASCISMO SULL’ITALIA, UN SECOLO DOPO. ORA E SEMPRE RESISTENZA

DI RAFFAELE VESCERA

 

Cent’anni fa, il 10 giugno del 1924, con l’assassinio del deputato Giacomo Matteotti, il governo fascista gettò la maschera, al culmine dell’atroce dittatura che man mano instaurava, giunta al massimo con le leggi “fascistissime” del 1925.
Controllo dei magistrati, i quali, se osavano indagare sui crimini delle squadracce fasciste, subivano persecuzioni d’ogni genere, come accadde all’integerrimo magistrato pugliese Mauro Del Giudice, in seguito all’incriminazione degli assassini di Giacomo Matteotti, squadristi milanesi assoldati dai più stretti collaboratori di Mussolini, su ordine dello stesso “duce”, poi assolti in un processo farsa, condotto da giudici asserviti, orientati dagli stessi gerarchi fascisti.
Controllo dell’informazione, con la persecuzione dei giornalisti che osavano criticare il regime, giornali silenziati e fedeli al fascismo, oppure chiusi.
Controllo delle proteste di piazza, con i manifestanti manganellati e anche uccisi.
Condanna dei lavoratori dell’agricoltura a subire vergognose forme di sfruttamento nelle campagne con riduzione a una sorta di schiavitù, senza difesa sindacale, condizione che più di tutto colpì il Mezzogiorno, che raggiunse il massimo storico del divario economico con il Nord, ovvero il 50%, completando l’operazione sabauda di riduzione del Sud a “colonia interna”.
Oggi cent’anni dopo, il governo di destra, che fa capo a un partito erede dell’ideologia fascista, seppure in forma dall’apparenza democratica, come Fratelli d’Italia, in alleanza con leghisti e forzisti, pur supportati da trasformisti come Renzi e Calenda, ripropone in forma più morbida, ma non meno preoccupante, tali misure autoritarie. A partire dal controllo della Magistratura, con “norme anti-indagini e bavaglio”, come denunciato dai giudici Gratteri e Di Matteo, da parte di un governo che propone addirittura un esame “psicologico” dei magistrati.
Controllo dell’informazione, con l’occupazione da parte dei fedelissimi del governo dei posti di comando della Rai, che oltre ad imporre misure di controllo strettissime come denunciato dagli stessi giornalisti Rai, il caso dello scrittore antifascista Scurati ne è esempio eclatante, elimina la par condicio maggioranza-opposizione, assegnando in Tv ai rappresentati del governo tutto il tempo che vogliono, senza contradditorio democratico, riducendo l’informazione pubblica a un vera e propria propaganda di regime, minacciando persino di arresto i giornalisti che “sbagliano”.
Infine, con la legge sull’autonomia regionale differenziata spinta dalla Lega (sempre Nord) che assegna alle regioni settentrionali gran parte delle risorse dello Stato, peggio di quanto già avviene, lasciando al Sud una beata cippa, così accrescendo povertà ed emigrazione, questo governo completa l’opera, affermando la legge del più forte, fondante della stessa ideologia fascista, pur supportata da Forza Italia, in cambio di posti di potere e impunibilità della storica corruzione, e dalla Lega, che corona il suo sogno antimeridionale.
Questo 25 aprile, anniversario della liberazione dal fascismo, gridiamo ancora più forte “Ora e sempre resistenza”.
.
.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "25 APRILE ORA E SEMPRE RESISTENZA"
Raffaele Vescera