E “LIBERO”, PAGATO ANCHE CON I NOSTRI SOLDI, CI INSULTA A GRATIS. MA NON È SOLO CALCIO…

DI RAFFAELE VESCERA

 

Ecchellà, quel giornalucolo non poteva mancare di gettare fango anche sul primato calcistico di Napoli, e di conseguenza dell’intero Sud di cui la città di Partenope è capitale.

.

.
Prendendo a pretesto episodi in cui alcuni tifosi del Napoli hanno acquistato bandiere della loro squadra del cuore con la tessera del reddito di cittadinanza, titola in prima pagina “La festa dello scudetto del Napoli pagata con il reddito di cittadinanza”.
E te pareva, non avendo altre ragioni per denigrare lo splendido campionato del Napoli, che s’appresta a conquistare il titolo di campione d’Italia con larghissimo anticipo, quell’illeggibile giornale antimeridionale ha trovato il pelo nell’uovo per insultare un popolo intero. Non dimentichiamo che “Libero” è figlio dell’ideologia fascioleghista sì cara a Vittorio Feltri, già direttore, che definì i Meridionali “inferiori”, sic et simpliciter.
Che vi sia chi ne approfitti per pagarsi qualche sfizio non dovuto, non è una buona ragione per infangare il reddito di cittadinanza, necessario a tanta gente per sfamarsi, e i milioni di tifosi che festeggiano la vittoria del Sud in campo calcistico, partendo da alcuni isolati episodi, con il doppio intento di denigrare Napoli e il reddito di cittadinanza.
Un reddito necessario alla sopravvivenza di milioni di cittadini disoccupati e impossibilitati a trovare lavoro in quest’Italia campione di disuguaglianza. Un reddito minimo cancellato dal governo di destra, più sensibile ai richiami della grande finanza che a quelli dei poveri.
Come non è una buona ragione infangare un’intera categoria di cittadini per colpa di qualcuno che non rispetti le regole, siano essi magistrati, uomini delle forze dell’ordine, insegnanti o appartenenti a qualsivoglia istituzione, insultandola e chiedendo la cancellazione della stessa.
A quanto pare, “Libero” (dalla verità e dalla giustizia), che riceve dallo Stato soldi pubblici, alcuni milioni di Euro l’anno per “reddito di giornalanza”, dunque anche pagati da cittadini meridionali, schiuma di rabbia per la netta vittoria sportiva di una squadra del Sud, una squadra finora perfettamente in regola con i suoi conti finanziari, al contrario di altre del Nord che fanno carte false per assicurarsi vantaggi immeritati. L’inchiesta sulle plusvalenze farlocche della Juventus docet.
Eppure, per i nemici giurati del Sud è inconcepibile che i Meridionali, nella vulgata paraleghista “inferiori a lorsignori del Nord”, possano eccellere in qualcosa. Ricordate il razzismo del passato giornalista lombardo Gianni Brera contro il campione del mondo di velocità Pietro Mennea, pugliese, dunque “inferiore” secondo lor leghisti? Il Brera, buonanima, non capacitandosi dell’eccellenza fisica e mentale di Mennea, cianciava di intrugli misteriosi che il campione assumesse, chiedendo di misurargli il cranio, in perfetto stile lombrosian-nazista.
Ma questi e altri odiosi risentimenti antimeridionali non fermeranno la festa del Napoli e del Sud cui sì bella città appartiene.