UN MONDO DA RIFONDARE, A COMINCIARE DA NOI

DI SALVATORE GRANATA

 

Stati Uniti e Inghilterra sono due democrazie occidentali talmente illuminate, komuniste e avanzate, che negli ultimi decenni sono riuscite a portare alle rispettive presidenze di governo, scienziati del calibro di Trump, Biden, Bush (padre e figlio), Boris Johnson e Tony Blair (l’amico di Renzi, che noi invece siamo stati in grado di portare alla nostra presidenza del Consiglio).
Io non dico che in Oriente siano migliori in quanto a luminari o dittature. Paese che vai, usanze che trovi.
Però, se abbiamo avuto presidenti del consiglio come Prodi, Berlusconi, Letta, Gentiloni, Draghi e come vice addirittura Salvini e Di Maio e come vicepresidente della Regione Sicilia Cancelleri, così per dirne qualcuno, forse…dico forse, ci sarà un motivo se non riusciamo a rinnovare in meglio la nostra classe politica.
E se le cose non cambiano.
E se la legge elettorale fa schifo.
E se l’informazione è pilotata e non obiettiva.
E non è solo un problema anagrafico del tipo 80enni e 90enni al potere. È proprio un problema di ricambio di gente perbene e onesta. Non è che su 250milioni o 60milioni di persone, nei Paesi succitati o in altri non si trovino i sostituti. È che NON si vogliono trovare.
È un problema di casta che assorbe qualche finto onesto (ma opportunista) di turno, per simulare una novità, per poi introdurlo nel fantastico mondo del fancazzismo totale, de “la gente non va a votare”, delle passerelle, dei selfie con il malato o il disoccupato e dell’“Io sono io (possibilmente e solamente grazie alla visibilità mediatica e non per meriti e competenze) e voi non siete un cazz*“.
Ad esempio, per tornare a Usa e Inghilterra, queste due nazioni hanno imposto nuove sanzioni all’Iran dopo l’attacco su Israele che in precedenza aveva colpito alla “viva il parroco” l’ambasciata iraniana in Siria.
Però non hanno applicato alcuna sanzione a Israele, che per l’attacco di Hamas del 7 ottobre scorso, ha raso al suolo Gaza, ammazzato 34 mila palestinesi, non rispettato risoluzioni ONU e continua a fornire armi a regimi dittatoriali in Africa e in Asia.
Capite di chi siamo sudditi?
Cioè ci sono cose oggettive che non si possono bypassare. È come se Falcone, per eliminare la mafia in Sicilia, se ne avesse avuto occasione, avrebbe raso al suolo Palermo o l’intera isola.
In Europa, nel mondo, ma guardando in casa nostra, l’essere umano, soprattutto il politico, ragiona per convenienza. Sempre.
Non per obiettività e competenza.
Non per la collettività.
Non bastano più le sfilate politiche nei paesini per le tornate elettorali, le belle parole accompagnate da fuffa, il consenso al meno peggio.
Non siate ipocriti. Qui siamo all’abbandono totale degli studenti, dei pensionati, dei lavoratori dipendenti, allo sfruttamento dei bisognosi.
Chi nega queste realtà non si è fatto mai una discussione a luci spente con degli studenti di un qualsiasi liceo o di una qualsiasi università. E non parlo di caffè elettorali accompagnati sempre da ‘sti cacchi di selfie per mostrare qualcosa che non esiste ma che va data in quel momento. Parlo di una chiacchierata silenziosa che poi viene risolta nei fatti. Senza pubblicità.
La politica si fa con le persone comuni, non con i vip, si fa dal basso. E appena si percepisce il primo galletto che vuole arrivare da qualche parte sfruttando le debolezze del prossimo, gli si fa abbassare la cresta in modo affettuoso. È la famosa questione morale. Di sicuro non dobbiamo essere tutti uguali, anche perché è materialmente impossibile nelle società moderne. Però anche tra ceti sociali differenti serve rispetto.
Chi ha di più, deve dare di più. Chi ha di meno dà quel che può. Chi non ha un cacchio deve essere aiutato ad avere qualcosa.
E non parlo di soldi o beni materiali, ma semplicemente di solidarietà.
Invece è tutto al contrario: il delinquente non paga, Vespa e Mieli ti dicono come campare, il prete che non ha mai visto una donna nemmeno in cartolina ti dice come amare, l’evasore usufruisce degli stessi servizi del cretino che paga le tasse, il politico indagato, condannato o incapace rieletto, quelli bravi che si farebbero in quattro per gli altri non vengono neanche considerati (e spesso boicottati).
Che vi piaccia o no, io vi dirò sempre le cose come stanno. Che tanti, pur di non ammetterle, penseranno che sia pessimismo. E invece è puro realismo.
Se fossi pessimista, non starei tutti a giorni a scrivere qualche fesseria, non aiuterei il prossimo nonostante le mie gatte da pelare e dopo il lavoro non penserei a chi non ne ha.
L’Europa, il mondo e l’umanità sono indubbiamente da rifondare.
Ma il nostro Paese, culturalmente e politicamente, è già stato raso al suolo da decenni.
Come ho detto sempre, non cercate bandiere politiche da me, perché non ne troverete mai, anche quando partecipo a qualsiasi cosa (da una manifestazione a una banale candidatura elettorale, che comunque non capiterà mai più). Perché se una cosa non è buona per la collettività, mi dissocerò sempre o romperò le scatole.
Con educazione, ma le romperò.
Perché quando le rompo è perché ci tengo e perché paradossalmente sono molto buono, pur apparendo spesso “aggressivo” nei testi.
Ma l’aggressività è buona, è meglio di un moderato accondiscendente abituato a fregare la gente.
Partecipate a qualcosa solo se ci credete, se ci sono persone oneste nel progetto e se è per una buona causa.
E ribellarsi è un dovere, ovunque e con chiunque voglia farci fessi.