PRO LIFE?

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Se è vero come è vero che l’interruzione della gravidanza è una questione drammatica su cui i maschi non hanno alcun diritto di esprimersi, è altrettanto vero che anche un uomo non può assistere in silenzio all’uso indegno e ipocrita che gli anti-abortisti fanno della cosiddetta “sacralità della vita”.
Tutto ciò che ci circonda dimostra senza possibilità di contraddittorio che la vita umana è il valore più spendibile al mondo, persino più del denaro stesso.
Le vite vengono sperperate senza alcun riguardo per farci di tutto.
Quelle dei popoli in guerra, quelle dei poveri, dei lavoratori, degli ammalati, degli immigrati, dei fumatori, degli alcolisti e di qualsiasi altra categoria possa in qualsiasi maniera generare un vantaggio economico o politico a qualcun altro.
Si tratta di vite vere, vite di gente che sa di esistere, che ha mangiato, bevuto, studiato, lavorato, parlato, cantato, ascoltato, riso, pianto, amato ed odiato.
Vite giovani e vite vecchie tutte spendibili senza riguardo, e mi indigna profondamente che un battito cardiaco generato da un agglomerato di cellule senza alcuna percezione di se stesse possa anche solo lontanamente essere messo sullo stesso piano.
Ma vergognarsi un pochino… Proprio mai?