SE IO FOSSI ZELENSKY…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Se io fossi Zelensky avrei capito da un pezzo che l’unica alternativa a una vittoria russa sarebbe stata la III guerra mondiale nella quale il mio paese sarebbe il primo ad essere incenerito.
Se io fossi Zelensky avrei avuto da subito il dubbio di essere un burattino nelle mani di chi vuole aggredire Putin per ragioni che con il Dombass e la Crimea non c’entrano nulla.
Se io fossi Zelensky mi renderei conto che l’America la sua guerra economica e di influenza, più contro l’Europa che contro la Russia, l’ha già vinta ed è già passata all’argomento successivo.
Se io fossi Zelensky avrei fatto meglio i miei conti e non avrei pagato con la vita di centinaia di migliaia di Ucraini e con la distruzione dell’economia e delle strutture del mio paese la riconquista di quel Dombass che per anni avevo preso a cannonate e della Crimea, ragionevolmente felice di essere tornata nelle braccia di santa madre Russia.
Se io fossi Zelensky dopo il primo mese di combattimenti, forse necessari per capire che non si trattava di un bluff, sarei andato a piedi fino al Cremlino per trattare una resa onorevole che a fronte di una perdita di territorio vedesse il mio paese nel ruolo previlegiato di cuscinetto tra il fronte del “mondo libero” e quello dell’“impero del male” traendone vantaggi da entrambe le parti.
E invece niente, lui è un grande eroe e un sublime statista e io soltanto un pirla qualsiasi che scrive sciocchezze sui social.
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