OSSIMORO (CON L’ACCENTO SULLA I)

DI MARIO PIAZZA

 

Si tratta, quando è volontario, dell’unione di due concetti contrastanti che richiamano per la loro intrinseca incompatibilità l’attenzione di chi legge o ascolta. Famose in politica le “convergenze parallele”, in letteratura la “lucida follìa”, nella religione i “disgustosi piaceri”.
Parlando del governo italiano e di un’altra ventina di governi europei potremmo dire che si tratta di “bellicosi pacifisti”, perché perseguire la pace rifornendo di armi la più debole tra due nazioni in guerra è quanto di più assurdo, illogico, irrazionale, insensato e paradossale io riesca a immaginare.
Lo scopo di un pacifista è far tacere le armi, non prolungare un conflitto dando alla parte soccombente i mezzi per rispondere colpo su colpo. Se simpatizziamo con il più debole aiutiamolo a ridurre la sua sofferenza inviando ambulanze, costruendo ospedali, fornendo medicine e cibo, accogliendo a braccia aperte chiunque fugga e contemporaneamente rendiamo la vita difficile al più forte con ogni mezzo che non sia sparargli addosso per interposta persona.
Ce lo suggeriscono il buon senso e la logica, ce lo ordina l’articolo undici della nostra Costituzione.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "art. 11 L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di isoluzione delle controversic internazionali; consente in condizioni di parità con gli altri Stali alle limitazioni di sovranità necessane 3d un ordinamento che assicuri la pace c la giustizia fra le Nazioni; promuove 2 favorisce le organizzazioni nternazionali rivolte a taie scopo."