BUONISTA SEMPRE!

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Io stesso fatico a crederci eppure in qualche anfratto del mio nobile animo sto cominciando a provare un minimo di compassione per Giorgia Meloni.
Nulla di serio, è fin troppo facile alzare lo sguardo sulle infamie che sta perpetrando, dalla cancellazione del RdC al sabotaggio dei soccorsi in mare, dall’ostilità verso qualsiasi minoranza alla sistematica triturazione dei principi costituzionali, per dire a me stesso che qualsiasi sventura politica dovesse capitarle sarà più che meritata.
Rimane però il fattore umano, quello che Giorgia non sa neppure dove stia di casa ma io invece sì.
Mi rattrista vedere i suoi tragicomici voltafaccia, la sindrome bipolare che la affligge, la rassegnazione alle molestie europee e francesi e l’allegro tradimento di quel pochissimo di apprezzabile che sopravviveva nella destra sociale.
Mi muove a compassione il suo disperato bisogno di mentire in continuazione e di circondarsi di persone di scarsissimo valore ma di comprovata fedeltà come se fosse lo Sceriffo di Nottingham o qualsiasi altro tirannuccio da operetta, gente che invece di aiutarla a galleggiare la trascina sempre più verso il fondo.
E del suo correre da un punto all’altro del pianeta indossando abiti in cui sembra essere stata calata di forza per incontrare personaggi che la considerano al pari di un obbligo di protocollo ne vogliamo parlare?
E del roteare forsennato degli occhi cerulei, della testa reclinata su una spalla, delle carotidi gonfie e delle zanne sempre scoperte per sorridere o mordere senza che nessuno noti la differenza?
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Ma che vita è, poveretta?