DI MARINO BARTOLETTI
L’abbiamo conosciuto (e subito rispettato) come avversario nel 1970 la notte dell’Azteca: testa alta, corsa perfetta malgrado quel celebre braccio al collo che certo non ci sfavori.
Quattro anni dopo guidò da capitano la sua Germania al titolo mondiale: e vent’anni dopo avrebbe ripetuto l’impresa come CT.
Con Franz Beckenbauer se ne va un’icona di stile e di eleganza.
Certamente, senza fare classifiche (in questo momento completamente inopportune), un “libero” che ha fatto e cambiato la storia del calcio.
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Gute Reise “Kaiser” Franz!
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