ECCO UN ESEMPIO DI UOMO POCO INTELLIGENTE

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Questa è la faccia del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che l’altro giorno ha chiesto cortesemente al capotreno di poter scendere a Ciampino, fermata non prevista nell’itinerario di un FrecciaRossa, dove l’attendeva un’auto blu. Motivazione: la necessità di presenziare alla inaugurazione di un parco pubblico a Caivano e il timore, pesante quanto un macigno, di non riuscire a farsi intervistare da Nunzia De Girolamo nel suo programma «Avanti Popolo».
Il regolamento di Trenitalia parla chiaro. Nessun treno può fare soste impreviste, tranne in casi di emergenza. Ad esempio, se un passeggero o un membro dell’equipaggio accusi un malore, oppure quando a bordo qualche scocomerato dia in escandescenze, o comunque tenga comportamenti non consentiti, e per motivi di ordine pubblico debba essere allontanato.
Non c’è dubbio che né l’inaugurazione di un parco, né una come Nunzia De Girolamo potrebbero mai rappresentare impellenti necessità che imporrebbero al macchinista di fermarsi. Anche se Trenitalia si è stracciata le vesti per aiutare il ministro minimizzando l’accaduto, siamo molto vicini ad una precisa fattispecie di reato: l’interruzione di pubblico servizio. Solo la limitata durata dell’interruzione renderebbe improbabile una condanna.
Esiste un precedente specifico nella storia italiana, anche se non eclatante quanto questa. Negli anni ‘80 un ministro fece chiamare Milano Centrale chiedendo di ritardare di qualche minuto la partenza di un treno, per consentire l’imbarco della figlia.
Ma ogni storia grottesca ospita sempre qualcosa di spettacolare. Nel nostro caso sono le giustificazioni addotte dal ministro Lollobrigida, che ha tentato, in maniera quanto meno maldestra, di occultare la bravata sostenendo che a Ciampino sono scesi diversi passeggeri. Nessuna arroganza né abuso di potere, quindi, perché in realtà sul treno vi erano cittadini con pari esigenze, ai quali alla fine avrebbe fatto un favore.
Come no. Se io da Bologna prendo il FrecciaRossa con prima fermata Milano e per qualche motivo mi sorgesse l’improvvisa necessità di scendere in corrispondenza di Fiorenzuola, posto che convinca il capotreno a venire incontro alle mie esigenze, per quanto mi sforzi non riuscirei a immaginare dietro di me una fila di persone con la necessità di scendere a Fiorenzuola.
Pensare che alle proprie farsesche giustificazioni qualcuno possa crederci: ecco uno dei migliori parametri di valutazione dell’intelligenza.