FIDARSI E’ BENE MA NON FIDARSI E’ MEGLIO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Lo abbiamo appena sperimentato con l’Ucraina: In guerra, in qualsiasi guerra dai tempi di Troia, la prima a morire è sempre la Verità.
E’ un sacrificio necessario per far posto alla Propaganda, la sola arma efficace per vendere a un pubblico tanto emotivo quanto superficiale, distratto e ignorante, la barbarie della guerra.
Come per la pubblicità nel commercio, più il prodotto fa schifo e più la propaganda deve essere martellante, invasiva e deve invariabilmente falsare la realtà come se si trattasse di McDonald in guerra con Burghy o dell’acqua Rocchetta che sfida la Sanpellegrino.
Per capire davvero la differenza tra una parte e l’altra ci sarebbe la Storia, ma anche quella può essere distorta quasi a piacimento per sostenere qualsiasi tesi. Non occorre neppure mentire, se la storia recente non ci aggrada andremo all’indietro di 100, di 500 o di 1000 anni fino a trovare qualcosa che dia forza e dignità al prodotto che vogliamo vendere.
Rimangono i fatti, quelli accertati, documentati, inoppugnabili e incontrovertibili.
Prendiamo ad esempio la città israeliana di Ashkelon, il bersaglio principale dei razzi di Hamas e degli assalti terrestri… Da cosa nasce tanto accanimento? Basterebbe poco per scoprire che in quella città vivevano Palestinesi musulmani e cristiani, che essi per ordine di Ben Gurion e di Moshe Dayan furono prima espropriati, poi rinchiusi dentro recinti di filo spinato, poi fatti salire a forza, uomini, donne, vecchi e bambini, su lunghe file di camion e deportati a Gaza.
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Sarà vero o sto facendo anch’io propaganda?
Immagine in copertina dal web