EH, C’E’ BEN ALTRO!

DI MARIO PIAZZA

 

Stabilire le priorità è un processo mentale automatico che accompagna ogni giorno della nostra vita ma questo non significa che le necessità piazzate dal secondo posto in poi possano essere congelate o addirittura dimenticate.
Fino a due anni e mezzo fa, prima dello scoppio della pandemia, il problema nazionale era la disoccupazione e la povertà diffusa che ne derivava.
Il Covid ha spazzato via la povera gente, poi è arrivata la rincorsa ai miliardi europei che ha spazzato via il Covid, ora con la guerra in Ucraina spendiamo parte di quei miliardi per comprarci un posto di prima fila tra i cosiddetti co-belligeranti mentre all’orizzonte si addensa la tempesta migratoria che le carestie causeranno nel Terzo Mondo e non solo e, tanto per non farci mancare nulla, il “commander in chief” dell’armata, della finanza e dell’economia apparentemente più forti del mondo da Tokio sgancia la sua quotidiana scorreggia cerebrale dichiarando informalmente guerra alla Cina a futura memoria sulla questione Taiwan.
Tra una priorità e l’altra i piccoli fastidi come la povertà dilagante, la sanità allo sfascio, le aziende che chiudono o se ne vanno, l’istruzione in via di dissolvimento, il fisco ingiusto, la giustizia paralizzata per non parlare poi dei diritti civili che credevamo acquisiti come l’aborto, la parità di genere e l’orientamento sessuale…
Tutto affidato al caso di maggioranze parlamentari ondivaghe che si agglomerano occasionalmente per pura convenienza elettorale in sostegno di un governo che dal suo primo giorno e oggi più che mai rappresenta soltanto se stesso.
Lo so, c’è ben altro. E se almeno per la gestione di questo “ben altro” si riuscisse ad andare finalmente a votare per ristabilire quel minimo sindacale di democrazia di cui non ci stanchiamo mai di vantarci.