COMODO INCOLPARE CONTE

DI PAOLO DI MIZIO

 

Dalla rubrica “LE LETTERE” di Paolo Di Mizio – da La Notizia, direttore Gaetano Pedullà 

Al congresso di Fdi, balle su balle. Mi chiedo: come fa la Meloni a vantare strepitosi successi quando tutto va male e la crisi è nera?
Luisa Catulli
via email

Gentile lettrice,

la Meloni è insuperabile quando si tratta di ribaltare la verità per nascondere i fallimenti a catena della sua Armata “Brancamelone”. Al congresso ha detto che “ora l’Italia ha un’economia più solida”. Si, come no. In verità il panorama è cosparso di disastri: Pil dell’ultimo trimestre a –0,4%; debito pubblico al massimo storico; perdita di 73.000 occupati a luglio; aumenti vertiginosi dei beni alimentari; luce, gas e benzina alle stelle benché il costo delle matrie prime sia diminuito. E poi ci sono le rate dei mutui aumentate fino al 75%, la crescita della povertà e, tra i guai, anche due siluri freschi: il Mes e la Via della Seta. Il primo lo vuole l’Europa e quindi Meloni lo firmerà. L’altro non lo vuole l’America e quindi Meloni lo ha mollato. Siamo a sovranità zero. Tralascio il tragico raddoppio dei migranti sbarcati sulle nostre coste. Ora, per tali disastri c’è urgente bisogno di trovare un capro espiatorio. E non può che essere Conte, oggi e anche domani. Infatti giornaletti e giornaloni da settimane sono scatenati. Il più divertente è stato Libero, che ha titolato: “Rovinati da Conte. È di 15 miliardi il buco lasciato dall’ex premier”, fingendo che prima di Meloni ci fosse Conte, non Draghi. Da morire dal ridere. E poi Giuseppi torna utile per tutto. Il Pnrr affonda nel caos? Colpa di Conte, che ha esagerato, portando all’Italia 209 miliardi. Non è che i melonari non sanno gestirli, è che 209 sono troppi. Roba da matti.

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Direttore Gaetano Pedullà
15 Settembre 2023