MORALITA’ & OPPORTUNISMO

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Davanti al rilievo che “all’estero coloro che vengono anche solo sfiorati da un comportamento disdicevole, si dimettono” pronunciato da un giornalista e rivolto all’amabile Tajani, lui ha seraficamente risposto che “ciascuno fa quello che vuole”.
Risposta arrogante e talmente stupida che lascia sbigottiti.
Certo, amabile Tajani che ciascuno é libero di prendere le decisioni che ritiene più appropriate, ma é questione di Dignità, non di opportunità.
E se le dimissioni di quella fanno traballare il governo, capisco che non sia opportuno rassegnarle, ma é moralmente obbligatorio darle.
E qui, ci si addentra nella selva oscura.
La morale é un optional, se ne parla tanto ma non la si ascolta mai.
Messa in un angolo dall’opportunità.
Abbiamo assistito al “circo funeralesco” di un uomo pluri indagato e anche condannato, che ha reso ridicola la Repubblica agli occhi del mondo intero.
Abbiamo visto carabinieri e finanzieri scortare la sacra bara.
Ci siamo illusi per un momento che fossero lì per arrestarlo.
Abbiamo visto il massimo rappresentante della Repubblica, seduto in prima fila ad omaggiare il mai troppo tardi defunto.
Anche qui, un briciolo di moralità avrebbe dovuto intervenire, negando al fantino di Arcore, la pompa magna con relative lacrime di plastica.
Ma era opportuno partecipare.
La moralità, incazzata di brutto, stava fuori dalla chiesa e fuori dal tendone del circo.
L’opportunità, spavaldamente impone che il Presidente (sempre lui) non chiami al Quirinale la pseudo ministra e le imponga IMMEDIATAMENTE di rassegnare le dimissioni, nelle stesse mani di chi le ha conferito (ahimé) l’incarico ministeriale.
Perché se é vero che é il premier a compilare la Lista, é fuor di dubbio che é il Presidente a convalidarla.
A Lui e a Lui solo spetta farlo.
Almeno così dice la Costituzione, a meno che non l’abbiano cambiata ieri sera.
Forte di questo, la moralità chiede il percorso inverso.
L’opportunità fa muro, il Presidente cede, la Repubblica é sconfitta.
NESSUNA Legge può ignorare la Moralità.
Ma TUTTE le Leggi possono rifiutarsi d’inchinarsi davanti all’Opportunità.
Cose da Paese Civile, cosa che l’Italia NON é.
Il grado di civiltà di una Nazione, si misura attraverso le sue Leggi ed i suoi comportamenti.
Vorrei ricordare che “civiltà” deriva dal latino civilis, cioè attinente al civis (cittadino) e alla civitas (città).
Essa indica l’insieme delle qualità e delle caratteristiche materiali, culturali e spirituali di una comunità, che sono contrapposte al concetto di barbarie.
Tutto quello che si oppone alla civiltà é quindi barbarie.
Come l’attuale manipolo, “opportunamente” difeso da chi, per il ruolo che ricopre, dovrebbe invece combatterlo.
La moralità, stupratah, assiste in un angolo, in silenzio.