VEDO LA GENTE MORTA

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Vedo Sgarbi che vuole intitolare un giardino a quel fiore prezioso di Berlusconi, vedo Feltri maltrattato dagli anni, ma ancora più da sé stesso, che delira di culo come uscita e non come ingresso, vedo Briatore sparare cazzate talmente devastanti da rendere la bomba atomica un petardo di capodanno, vedo la Santanché e tutti gli altri, più incapaci che pericolosi: vedo Salvini che cambia idee come fossero cravatte prese dall’armadio, vedo Tajani, perso da sempre nel vuoto cosmico dove adesso rischia di sprofondare del tutto.
E poi vedo lei, quella che in quanto a recitazione è seconda solo a Zelensky, quella che parlava di destra sociale e poi come prima cosa ha tolto agli ultimi il poco che avevano, e come seconda abbasserà le tasse ai ricchi e parerà il culo a chi si rifiuterà di pagare quel “pizzo di stato”, come l’ha definito lei stessa; quella che minacciava i vertici europei sentenziando che la pacchia sarebbe finita e adesso, dopo essersi calata le braghe (solo politicamente, per fortuna) a pasturare giuliva in quella pacchia c’è finita anche lei, come un Draghi qualunque.
Vedo l’opposizione: impalpabile, incerta, precaria.
Più che altro la immagino.
Sembra la mia vecchia Vespa che non c’era verso di metterla in moto, e sì che scalciavo come un mulo: due giri, tre, brum brum… sembrava farcela, e poi di nuovo niente.
Finiva sempre uguale: mi rompevo i coglioni e andavo a piedi.
Ecco, qui è lo stesso: l’opposizione non parte, non prende giri.
Non c’è convinzione, non c’è rabbia, non c’è sangue.
Ma non è tutto questo a farmi paura, quello che mi terrorizza davvero è che vedo la gente morta.
Partiti e Istituto Luce, con un’azione combinata che nemmeno il bilama Gillette, l’hanno battuta, abbattuta e affondata.
E’ stato perfino facile, un gioco da ragazzi: siamo il popolo che qualsiasi potere vorrebbe. Il servilismo è per noi un’attitudine atavica, visto che secondo la scienza (e la storia) l’elica della ribellione nel nostro DNA non c’è.
Eppure essere CONTRO è la forma di passione più stimolante, la più vitale, quella dove orgoglio e dignità trovano casa, quella che dà un senso al vivere. Non a prescindere, sia chiaro, non per partito preso o per il solo gusto di esserlo, ma essere contro per una ragione, per un motivo.
Ma il punto è proprio questo: il motivo.
Per schierarsi contro, che è il solo modo di schierarsi perché “non ci sono poteri buoni”, come dicono i poeti, bisogna prima essere capaci di pensare, poi avere voglia di capire e infine serve il coraggio di stare con gli ultimi, perché può essere solo quella, la parte dove schierarsi.
Ma pensare è faticoso, ci sono già i pifferai che lo fanno per noi e allora perché abbandonare questo brodo di ignoranza così rassicurante? Che poi, anche ammesso di capire, stare con gli ultimi sarebbe troppo impegnativo, in contraddizione con l’egoismo, quello sì, radicato bene nel nostro codice genetico. Sì, certo, tutti cattolici apostolici, ma è tanto per dire, per convenzione, abitudine, e soprattutto per la paura del buio quando si spegneranno le luci.
Così contro non si schiera nessuno, e io vedo la gente morta.
O forse il morto sono solo io.