QUEL GENIO DI DONZELLI

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Donzelli è un genio contemporaneo con una dilagante simpatia.

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Vederlo rilassa, ci riporta ai tempi in cui leggevamo fumetti come se non ci fosse stato un domani. Sembra un cartoon riuscito benissimo.
Peccato sia della destra più destra che c’è, altrimenti farei fare un peluche, con il suo sorriso inimitabile, per il mio Giulio.
Lo vedo e mi viene in mente un puffo, non so perché. Mi pare uno straordinario clone di un puffo, con moltissimi denti e pettinato da un parrucchiere “cubista”.
Il nostro simpatico Puffo, conosce perfettamente il termine “strumentale”, che usa ovunque come fosse un prezzemolo linguistico.
Qualunque cosa si dica contro la destra, per Donzelli diventa automaticamente “strumentale”. Non sono certo, quindi, che ne conosca perfettamente il significato, visto che lo accoppia a cose difficilmente coniugabili con la strumentalità.
Per lui, infatti, è strumentale parlare dei figli, anche piccolissimi, strappati a uno dei genitori. Ma è strumentale pure fare polemiche sull’avere utilizzato i termini “carico residuale” riferendosi a esseri umani.
Ho qualche dubbio sulle utilità che i suoi interventi televisivi possano portare al “signor Melo”. Fossi al suo posto, invece di farlo parlare dalla “Merlina”, lo farei invitare ai programmi di Rai Gulp. Credo che al “signor Melo”, la sua presenza dalla “Merlina” arrechi danno. Con l’outing sui suoi travestimenti da Minnie, e la contestuale difesa di un travestimento da SS nazista con tanto di foto (anche l’uso di quella foto definito strumentale), un segnale lo aveva già dato.
Pare che abbia abbandonato per un attimo lo “strumentale ad capocchiam”, e si stia dedicando, con il solito successo, alla “selezione”, confermando la confusione del nostro simpatico dentuto. E dimenticando che il “selezionare”, nella bocca di un esponente della destra riporta a tempi e cose non propriamente gradevoli, tipo la “selezione della razza”.
La domanda, ovvia ed irrinunciabile a questo punto, sarebbe: “ma questo ci è o ci fa?” E perché la Melo continua a lasciargli facoltà d’intervento? Ma forse, un poco, va capita: con chi lo potrebbe sostituire? Un cartoon altrettanto simpatico mica ce l’ha…