IL VOLTO DISUMANO DELLA GIUSTIZIA

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

<<I parametri vitali tengono ma siamo in presenza di una grave denutrizione. In questo momento assume solo acqua, zucchero e sale e da ieri ha sospeso gli integratori>>.
È questo il quadro clinico reso noto dal consulente medico, Andrea Crosignani, sullo stato di salute di Alfredo Cospito.
La decisione è legata alla sentenza della Cassazione che ha confermato il 41 bis per Alfredo.
<<Valutiamo quali ulteriori iniziative intraprendere. Non vedrò Alfredo prima di martedì prossimo e con lui concorderò e valuterò qualsiasi ulteriore e possibile iniziativa>>.
A dirlo alle agenzie è l’avvocato, Flavio Rossi Albertini.
La decisione della Corte di Cassazione è, senza mezzi termini, una condanna a morte de facto.
Quando lo Stato si fa boia.
In punta di quale “Diritto” si lascia morire un detenuto?
Che Stato è quello che fa leva sul castigo e sulla vendetta?
Che Stato è quello che ha bisogno di prendere in ostaggio il corpo di un prigioniero per esibire una fantomatica fermezza?
Da registrare, infine, le osservazioni di un autorevole Costituzionalista, Gaetano Azzariti: <<Se continua a vivere è possibile ricorrere di nuovo al tribunale di sorveglianza e alla Corte europea di giustizia. C’è un precedente del 2018, il caso di Provenzano, in cui i giudici hanno condannato l’Italia per un’applicazione del 41 bis troppo estensiva>>, aggiunge il costituzionalista, <<La sua è certamente un’applicazione estesa di una norma creata nel 1986 contro il terrorismo, usata dal 1992 come misura eccezionale dopo le drammatiche stragi di Capaci e via D’Amelio. Ma il caso di Cospito è diverso. Perché lui non mi pare in grado di dirigere un’organizzazione criminale ordinando dal carcere specifiche azioni criminali>>.
Sulle azioni compiute nei giorni scorsi e rivendicate da sigle anarchiche, Azzariti, evidenzia: <<Si tratta di episodi eversivi fatti “nel nome” di Cospito, e non diretti da lui. L’effetto perverso del 41 bis è aver trasformato un detenuto condannato per gravi reati in un simbolico leader anarchico>>.