“UOMO D’ONORE”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

“Uomo d’onore”. Con l’arresto del prestanome di Messina Denaro, ritorna in auge questo termine che considero osceno.

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.Potrebbe essere un'immagine raffigurante 3 persone, persone in piedi e attività all'aperto
Perché me la dice lunga su come la mafia alteri la realtà e violenti anche le parole.
Di come si camuffi usando il bello per nascondere le mostruosità che compie.
Perché uccidere bambini e scioglierli nell’acido, non è onorevole.
Andare da un commerciante e ridurgli la faccia a una poltiglia o minacciare di uccidere la sua famiglia se non ti paga il pizzo, non è onorevole.
Far saltare la testa a una lavandaia neppure maggiorenne perché ha casualmente visto un taccuino, non è onorevole.
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Siete solo mostri che cercano, disperatamente, di coprire la propria natura vigliacca, avida e abominevole dandosi aggettivi altisonanti e pretendendo di far passare una realtà che non esiste, quella di gente che ha un codice morale.
Potete però chiamarvi anche santi, ma sempre criminali rimanete.
Senza etica, senza principi, senza niente se non la vostra miseria umana.
E il tono è così duro perché quell’attribuirvi l’onore infanga la memoria di chi onorevole era davvero e per mano vostra è morto.