QUARANT’ANNI FA IL GEN. DALLA CHIESA CADEVA SOTTO I COLPI DELLA MAFIA

DI LEONARDO CECCHI

 

Lui si getto sulla moglie Emanuela per provare a proteggerla, ma non ci fu niente da fare. Li crivellarono con trenta colpi di Ak-47 mentre erano in macchina e fu un massacro.

Nonostante lo Stato l’avesse lasciato praticamente solo, dalla Chiesa, generale e prefetto, aveva portato avanti una guerra spietata contro la mafia siciliana. L’aveva “mappata” per colpirla meglio. Insidiava i suoi traffici, arrestava i suoi uomini, colpiva gli imprenditori e la politica con essa connivente. Un lavoro troppo ben fatto per passare inosservato.

Venne lasciato solo e nonostante questo andò avanti.
La mafia, sapendo che Dalla Chiesa era divenuto più fragile, colpì il 3 settembre 1982.

Uccise lui, la moglie e ferì gravemente l’unico agente di scorta, Domenico Russo, che morì giorni dopo per le ferite.

Oggi di mafia si parla poco, troppo poco. Di legalità, di memoria di chi pur abbandonato dallo Stato ha dato la vita per esso. Di come sarebbe l’Italia senza le mafie che ci stritolano.

In onore di persone come Dalla Chiesa e di tanti altri uomini e donne come lui, non dimentichiamo di cosa sono capaci le mafie e soprattutto di non smettere mai di contrastarle.