SULL’ ORLO DEL PRECIPIZIO

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Ha perso 40 kg in tre mesi. Il tono muscolare è notevolmente ridotto, così come la funzione motoria. Ed ora è a rischio anche l’attività respiratoria.
È questo, sommariamente, il quadro clinico di Alfredo Cospito che ha smesso di mangiare dal 20 ottobre.
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Alfredo e’ sull’orlo del precipizio. Può crollare da un momento all’altro.
A questo punto, anche l’alimentazione forzata, che lui peraltro ha detto di non volere, <<in pieno possesso delle mie capacitá mentali mi opporró con tutte le forze all’alimentazione forzata>>, potrebbe avere un esito devastante.
Dopo un digiuno così prolungato, spiega il medico, le cellule della digestione diventano dormienti e l’alimentazione forzata potrebbe essere nociva perché non funziona più.
<<A livello chimico stanno succedendo cose importanti che potrebbero diventare irreversibili. Finora ha resistito pur avendo perso 40 chili perché era in forte sovrappeso ma ora che la massa grassa a cui attingere si è esaurita è in corso la distruzione delle proteine che si ripercuote sui muscoli alla disperata ricerca di energie e si ripercuoterà, se dovesse andare avanti, sui muscoli della respirazione>>, è questa la diagnosi allarmata del medico, Angelica Mellia. Medico al quale è stato impedito di intervenire ai microfoni di “Radio onda d’urto”. Il “Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria” del carcere di Sassari, si legge in una circolare del ministero della Giustizia, diffida <<la Dr.ssa Mellia a rilasciare a seguito delle visite, dichiarazioni all’emittente radio “Onda d’Urto”, al fine di non vanificare le finalità del regime di cui all’ex art. 41 bis O.P. Ulteriori dichiarazioni rese in tal senso, potranno indurre questa A.D a valutare la revoca dell’autorizzazione all’accesso in Istituto>>.
Siamo al bavaglio. Un provvedimento inusitato, che rivela un accanimento nei confronti di Alfredo sconcertante.
Detenuto dal 2012, Alfredo si trova nel carcere di Sassari dove ha iniziato da quasi cento giorni lo sciopero della fame per protestare contro il 41 bis, il regime carcerario al quale è sottoposto, e l’ergastolo ostativo.
Nel luglio scorso, lo ricordiamo, il reato di <<strage contro la pubblica incolumità>>, per cui era stato condannato è stato riqualificato dalla Cassazione in <<strage contro la sicurezza dello Stato>>, nonostante le azioni di cui è accusato non abbiano causato feriti né morti.
Il Consiglio comunale di Torino ha approvato intanto un ordine del giorno, senza entrare nel merito della vicenda giudiziaria, che chiede al ministro di Giustizia, Carlo Nordio, di rispondere in tempi brevissimi all’istanza presentata per ottenere la revoca del 41 bis.
Dal Guardasigilli solo un silenzio assordante.