LE IDEE, LA RAGIONE E LA FORZA

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

La ministra Roccella li dovrebbe ringraziare quei ragazzi, visto che le hanno impedito di sparare le solite ca*zate.
Povera creaturina del signore, si è offesa lei. Si è imbuzzita così tanto che ha preso i suoi coccini e se n’è andata a giocare al suo uscio cianciando di censura.
Capito? Censura, cacchio!
Hanno una maggioranza bulgara, controllano stampa, informazione e magari pure il meteo e però non possono parlare, povere anime pie.
Vede, signora ministra, che già a definirla tale mi si impiastriccia la lingua, quello che le è capitato si chiama contestazione. So che è una prassi a voi sconosciuta e difficile da comprendere, data la vostra arrogante presunzione e visto il branco di pecoroni a cui siete avvezzi, ma nei paesi civili si usa. E si usa perché chi detiene e controlla il potere non lo fa mai nell’interesse delle persone e dei loro bisogni.
“Non ci sono poteri buoni”, cantava un Maestro, ma forse lei si abbevera ad altre fonti di sapienza e questa citazione non le arriva.
E anzi, ai giovani vorrei dare un consiglio. Sarebbe un consiglio rivolto a tutti, anche ai vecchi rintronati come me, ma resterà perlopiù inascoltato.
Contestateli, i potenti. Sempre.
Ci sarà sempre un buon motivo per farlo, e se al momento vi sfugge intanto contestateli, vedrete che nel frattempo quel motivo vi torna in mente.
Contestateli sempre. Contestateli a prescindere.
Non fateli nemmeno cominciare a parlare, tanto sono tutti incapaci miracolati dalla politica, quasi sempre pericolosi, nel migliore dei casi inutili, che non direbbero niente di buono.
Quando vi capitano nei paraggi organizzatevi, create dei gruppi di disturbo e andate a trovarli, magari fingendo di essere interessati, come fanno loro con le nostre esigenze, e poi fischiateli di brutto.
Niente violenza, no di certo, quella serve solo a creare martiri e a renderci sbagliati.
Solo parole, sberleffi, marameo, prese di culo e sputtanamenti per le merdate che combinano.
Certo sarebbe bello poterli contestare sul merito, pubblicamente, argomentare e poi batterli sulle idee, ma sanno di perdere, non lo accetterebbero e non ci verrà mai permesso. La nostra voce, se anche si levasse fino al cielo e propagasse formule magiche tutt’intorno, risolutive di qualsiasi disastro, non l’ascolterebbe nessuno, in questa che chiamano democrazia tanto per zittirci, un po’ l’equivalente cattolico del “beati gli ultimi” basta che non ci rompano i coglioni e non pretendano di non esserlo.
Ci sarebbe chi dovrebbe farlo per noi, chi avrebbe il potere, e il dovere, di rappresentarci e usare le nostre stesse parole, ma non lo fa oppure è morbido, ipocritamente garbato, senza passione, e troppo spesso parte anche lui del sistema da combattere.
O forse nemmeno esiste.
E allora tocca a noi. E a voi, che di tutto questo siete le vere vittime.
Contestateli, alzate la voce, per strada, nelle piazze, alle loro puzzolose convenction, e incazzatevi come I cercopitechi guatemaltesi perché vi meritate di meglio di questa banda di incapaci arroganti e pericolosi, che scientemente faranno sempre di tutto per farvi spegnere dentro la vostra ignoranza.
Fatelo, fino farli vergognare di essere usciti di casa. E fatelo forte, perché il loro livello di vergogna è molto difficile da raggiungere.
Avete le idee, la ragione e la forza.
E avete anche il dovere, di cambiare le cose.
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Orso Grigio