IL MERCATO

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

 

Già il programma dell’evento organizzato da Giuli al suo Maxxi era respingente di suo: “Morgan piano solo in conversazione con Sgarbi”, dove l’argomento più rilevante è risultato essere se Sgarbi avesse letto più libri o avuto più donne, con un adeguato contorno di dettagli, pruderie e paragoni con Califano.
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Una cosa per la quale non sarebbero nemmeno usciti di galera.
Così, dopo le esibizioni financo olfattive sulla tazza del water, dopo l’invettiva sulla schiuma da barba, nudo in entrambi i casi acciocché se ne potessero ammirare le grazie per intiero, dopo le mille intemerate contro chiunque, le “capre” e i turpiloqui reiterati con veemenza, le risse e il ko subito da Mughini, un’altra perla si aggiunge al suo rosario di esibizionismi, per la gioia degli innumerevoli fan che di certo saranno entusiasti e orgogliosi di questa nuova e mirabolante performance fornita dal loro idolo.
E chissà quanto scalpiteranno quei conduttori come la Merlino che hanno fatto di questo soggetto una delle colonne del loro programma e che già non vedranno l’ora di ricominciare per godere ancora di cotante esuberanze.
Io invece mi chiedo quale sia diventato il limite prima che una persona venga dichiarata inadeguata e inadatta a ricoprire i ruoli di cui invece il nostro eroe fa incetta, come quelli di multisindaco e di sottosegretario di stato al ministero della Cultura.
Già, perché questo signore è ritenuto uomo di cultura.
Ma anche la cultura evidentemente risponde a logiche di mercato, è una questione di domanda e offerta, e se la domanda chiede rutti e scorregge, l’offerta proporrà rutti e scorregge.
Magari spacciandole per trasgressione, o per provocazione, e poi giustificandole con il carattere del soggetto: “che volete farci, è fatto così…” che è un po’ il teorema Biscardi, in base al quale visto che la sua trasmissione equivaleva a chiacchiere da bar dello sport non avendo nessuna credibilità, le notizie che dava non andavano proprio considerate, perciò non potevano nemmeno ritenersi false.
No, trasgressione e provocazione non c’entrano proprio niente.
Le sue sono solo manifestazioni di superbia e arroganza in stile Marchese del Grillo farcite da volgarità ormai senili, perché nel diventare vecchi non si può che peggiorare; come per le sbornie, dove viene fuori la vera natura di quello che si è davvero, però amplificata.
Un rappresentante perfetto di un governo e di un tempo di cui i vostri nipoti si vergogneranno.
Spero.
A Giuli, invece, al misurato Giuli, alla persona di buon senso Giuli, vorrei dedicare quell’espressione antica, rude ma efficace, resa celebre da Emilio Fede:
“Che figura di merda!”