LA STRATEGIA DELLO STRUZZO

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Mentre risuona ancora per l’aere l’eco delle mirabolanti gesta del gran condottiero Veltroni, quello che evitava di nominare Berlusconi definendolo genericamente “il principale esponente dello schieramento a noi avverso”, qualche altro buontempone del PD ha pensato bene di rinverdirne i fasti adottando la stessa evolutissima strategia nei confronti questa volta di Vannacci.
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Col decadere dei tempi si deteriorano financo gli obiettivi, evidentemente.
E’ stato infatti pubblicato un post su X, dove il partito democratico ci informa che non farà al generale in questione il favore di “rilanciarne i deliri, le frasi schifose e la vergogna che rappresenta per chiunque indossi una divisa”. Post naturalmente corredato dal bel faccione del generale, acciocché si capisse bene che trattavasi di lui medesimo, appena parzialmente coperto dalla scritta “ignoralo”.
Ora, a parte la contraddizione dell’invitare a ignorare qualcuno facendone addirittura uno slogan da campagna elettorale, mi faccio alcune domande.
Che significa “ignoralo”, che soluzione sarebbe?
Quindi con questa logica dovremmo ignorare anche Salvini, Meloni, Renzi, Santanché e tutti quelli a noi avversi, il loro operato, le loro malefatte, e magari estendere questo geniale stato mentale anche ai concetti, alle idee, alle azioni politiche. Quindi ignorare qualsiasi cosa non ci piaccia: il razzismo, per esempio, il fascismo, le guerre, le discriminazioni, le diseguaglianze, le intolleranze tutte, compreso quelle alimentari già che ci siamo.
Occhio non vede, orecchio non sente, bocca non parla, come le famose scimmiette.
E cuore non duole.
La soluzione a tutti i problemi: sbattersene i coglioni, però con quell’aria di puzzolosa superiorità così respingente per l’elettorato tutto.
Un atteggiamento spocchioso che a volte nasconde la volontà di riconoscere e quindi affrontare una minaccia, e in certi casi è anche peggio: trasforma in complici.
Complici, certo.
Ignorare potrebbe avere anche un senso, e in certi casi ce l’ha, ma qui non si tratta di gossip da grande fratello o degli amori di Al Bano, che chissenefrega. I signori che hanno preso in mano il paese, eletti o eligendi, sono un pericolo vero, e non si può, né si deve, tacere. Vanno affrontati, denunciati, contrastati e combattuti, a muso duro e chiamandoli con il loro nome. A voce alta.
Certo, non basta, e oltre a questo dobbiamo anche proporre qualcosa di diverso, possibilmente di meglio, giocare in attacco e non solo di catenaccio e contropiede che tanto non si segna mai lo stesso.
Provare a vincere, a essere uno più di loro, e se si deve perdere farlo almeno sulle idee, con dignità.
Perché noi possiamo anche ignorarli, certi signori, ma loro non ignorano noi.
Ci pisc*iano in capo, per usare un francesismo. E prendendo bene la mira.
Come disse quel tale mentre stava annegando prendendo disperatamente a ceffoni l’acqua “non è così che s’anota…”.
E non è così che si vince.
Ma nel PD sono talmente autoriferiti e fuori dal mondo reale che anche stavolta, come ai tempi di Veltroni, ci sarà qualcuno che si chiederà il perché dell’ennesima sconfitta.
Voi però non dategli retta ai fini strateghi del PD e il signore della foto non ignoratelo, perché quelli come lui sono il peggio che potesse capitare a questo sciagurato paese.
P.S. Chiedo scusa per l’uso del termine “eligendi”.
Credo di usarlo solo io, ma fa tanto fico.
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Orso Grigio