E SOVRUMANI SILENZI (appendice)

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

 

“Apro il giornale e leggo che di giusti al mondo non ce n’è…”

Lo cantava Celentano nel mesozoico, e da allora non è cambiato niente.
Infatti oggi, nell’evolutissimo et civilissimo millennio digitale, apro il giornale e, oltre alle solite nefandezze sulla Santanché, su Renzi e su nuovi condoni fiscali che via via andranno a premiare gli evasori veri, grandi elettori di questo governo, leggo che con questo sms, scritto pure a cazzo, centosessantanovemila famiglie si sono ritrovate nella merda più nera.
E il Presidente della Repubblica, ancora una volta, muto.
No, non lo accetto, sta diventando un tormento ma non riesco a farmene una ragione; non è normale che non abbia mai niente da dire, o non senta il dovere di farlo. Se è il presidente di tutti, lo è anche di quegli italiani che come me di tutto questo hanno le palle stracolme, e come me meritano qualcosa di più, e di meglio.
E sono di sicuro la maggioranza, perché comprendono anche quelli che non hanno votato e che di certo adesso si sentiranno soddisfatti nel vedere questo scempio.
Nessuno gli chiede di schierarsi per questo o quello, al Capo dello Stato, non è certo il suo ruolo, ma non si può restare in silenzio quando il destino delle persone viene liquidato così, cancellato da quattro parole in croce.
E qui, mi rivolgo anche a chi questo governo l’ha votato, destra e sinistra non c’entrano proprio niente: è una questione di civiltà, di umanità.
Mi stupisce poi che nessun politico, almeno fra quelli che dicono di stare dalla parte degli ultimi, trovi questo silenzio anormale.
Forse il tacere lo chiamano rispetto per le istituzioni, ma per me ha un altro nome, e sapete qual è.
Fare il Presidente non è obbligatorio.
Se prova disagio, se si sente in difficoltà, inadeguato, perfino soffocato da vincoli e obblighi che gli impediscono di esprimersi come vorrebbe, se sogna come me di sedersi sulla riva del lago a guardare i voli dei gabbiani e contare i cerchi sull’acqua delle folaghe, può dimettersi e arrivederci.
Io però temo che alla fine gli vada bene così.
L’Italia è ormai asservita totalmente all’Europa, oltre che all’America, i nostri veri padroni, e deve rispondere a logiche economiche e politiche che con i bisogni delle persone non c’entrano una beata fava di niente, e il sospetto che il Presidente sia garante più loro che nostro per me è certezza già da parecchio.