GUTTA CAVAT LAPIDEM

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Io ci provo a parlare d’altro nei miei post ma mentre scrivo di animali, di golf, di Ucraina o di qualsiasi altra cosa che non sia l’arroganza, l’incapacità e l’ignoranza di questo governo, dei suoi scagnozzi e dei suoi imbelli sostenitori, ho la sensazione di venire meno a un dovere preciso: eroderne il consenso.
Sembra un’affermazione velleitaria, fatta da un fesso qualunque con ambizioni da opinionista che nella migliore delle ipotesi viene letto da qualche centinaio di persone che per la stragrande maggioranza già la pensano come lui, e invece no.
Pensate a quale ribaltamento elettorale, sociale e culturale avverrebbe se ognuno di noi, parte di quel 30% di italiani disgustati dall’arroganza, incapacità e ignoranza di cui sopra si assumesse il compito di far cambiare idea a uno soltanto dei propri parenti, amici o conoscenti, magari scegliendolo tra i più tiepidi dell’altra sponda o nello sterminato bacino degli astensionisti.
Uno alla volta, prendendolo per mano senza risparmiarsi per arrivare finalmente alla resa dei conti con questo fascismo strisciante. Si può fare e se lo faremo Meloni e le sue squadracce ripulite dovranno uscire allo scoperto, finiranno di strisciare e il testone pelato del duce verrà fuori per dirci come quasi un secolo fa “Quando mancasse il consenso, c’è la forza.”
A lui e a loro rispondo dal mio divano, con la mia anca malandata, la mia prostata ingrossata e il mio principio di enfisema…
“Avanti, non vedo l’ora!”
(nella foto: Brigata Partigiana “Garibaldi”)