L’ASTRONAUTA

La nostra Costituzione dovrebbe esordire così, altro che le cazzate sulla democrazia, sul lavoro e sulla sovranità del popolo.

Di più: essere come lui, uomo di successo buono per tutti e per tutte le stagioni, dovrebbe essere raffigurata come l’ambizione più alta.

Come il sogno di chiunque quando sarà grande, altro che fare l’astronauta.

E infatti il processo di beatificazione in suo onore, da parte di media, partiti e istituzioni tutte, procede alla grande, a partire da quando gli telefonò perfino il Papa in diretta e lui prese ad aggrovigliarsi soddisfatto le mani fornendo alla storia un’immagine indimenticabile.

Tuttavia non bastavano i due libri l’anno con conseguente occupazione di qualsiasi palinsesto tv, non era sufficiente la terza camera su Rai 1 da dove ci sfrangia gli zebedei tutti i giorni e che lo rende un pilastro, lui sì inamovibile, della tv di regime (sarebbe “di stato”, ma fidatevi: le parole sono importanti e “di regime” è più giusta). Mancava ancora qualcosa e infatti è arrivata un’altra camera, stavolta direttamente a casa sua, fra piscine, vini pregiati e preziose libagioni.

Naturalmente interverranno in pompa magna tutti i membri del governo, per autocelebrarsi gaudiosi e soprattutto spalare il consueto fango sui pacifisti e su chiunque creda che il servilismo atlantista abbia superato da tempo qualsiasi livello di dignità.

Non ci sarà Elly Schlein, che stavolta ha fatto la scelta giusta declinando l’invito; purtroppo però ci sarà Conte, che evidentemente non ha capito che l’hanno chiamato solo per provare a dare credibilità a una “baracconata” che altrimenti non ne avrebbe alcuna.

Peccato, un’altra occasione persa per fare squadra.

Credo che a qualcuno servano lezioni su come si debba fare opposizione.