CAPRIOLE MELONIANE

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Trovo ridicole le capriole dei neofascisti per la ricorrenza del 25 Aprile.
Italiani memoria molto corta, soprattutto di affermazioni controverse da parte della premier ieri irreprensibile sovranista, oggi atlantista all’ingrosso. Poi ci sono coloro che per ragioni arcane, compresi giornalisti amici/ nemici, non intravvedono nel governo l’insostenibile leggerezza dell’essere fascisti in chi oggi si esprime su valori democratici proprio nella giornata che non ha mai riconosciuto.
Da vile partigiano, come sono stato definito da un fascista irritato dai miei post sul neofascismo del governo, voglio ricordare che tra le varie ipocrisie meloniane c’è anche quella su 25 Aprile.
La camaleontica premier oggi sostiene che ha sempre omaggiato il 25 Aprile senza volersi mettere in evidenza ma anche questo è un altro dei suoi famosi “meloni”.
A parte la ritrosia a pronunciare il termine antifascismo, un logopedista potrebbe aiutare, evidenziata immancabilmente anche ieri, nel 2018 Giorgina in conferenza stampa a Montecitorio non si preoccupava di sostenere che il 25 Aprile fosse una festa troppo divisiva per gli Italiani. Un peccato perché nelle vesti di presidente del Consiglio certe cose si possono pensare ma non dire.
La giusta ricorrenza nazionale, secondo i criteri della Meloni sovranista defunta nel settembre 2022 e risorta da “cheerleader” di Biden, sarebbe stata quella del 4 Novembre, ovvero la data della vittoria, si fa per dire, italiana nella prima guerra mondiale (4 Novembre 1918).
La Meloni dichiarava che se avesse dovuto scegliere tra 25 aprile, 2 Giugno e 4 Novembre, non avrebbe avuto dubbi: 4 Novembre, quando l’Italia non era ancora del tutto Italia.
Quindi se il 25 Aprile è divisivo, il 4 Novembre 1918, fino a prova contraria l’Italia era divisa veramente poiché solo con l’armistizio fu concesso agli Italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste ove completare il processo di unificazione nazionale cominciato in epoca risorgimentale. E poi riconoscere il 4 Novembre sarebbe la salvezza dall’obbligo di ricordare “i vili partigiani…”
Un consiglio non richiesto ma molto utile a un sovranista: primo studiare la storia con maggiore accuratezza, secondo esercitarsi nella pronuncia del termine ANTIFASCISMO.
.
Gioacchino Musumeci