OGGI COME IERI, HA SEMPRE SENSO DIRSI ANTIFASCISTI

DI MICHELE PIRAS

 

Precisamente perché i conti furono (infine) regolati nel 1945 e precisamente perché la nostra Costituzione si fonda sulla lotta di Liberazione, dunque sull’antifascismo, è degradante dover discutere ancora della natura stessa della nostra Democrazia.
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Ad ogni approssimarsi del #25aprile si viene trascinati in una gazzarra di provocazioni e ambiguità, in un tormentone di dichiarazioni che mirano solo a screditare la parte più gloriosa della nostra Storia, il fondamento stesso della Repubblica.
È una operazione ideologica di basso profilo, che va avanti da decenni e mira a distinguere fra antifascisti buoni e antifascisti cattivi, ad accreditare l’immagine di un fascismo buono e di uno cattivo.
Ma proprio per questo vale ancora l’antifascismo nei giorni nostri, nemmeno poi tanto lontani da quei giorni di terrore e poi di gioia e rinascita.
Proprio per questo ha senso oggi quanto ieri dirsi antifascisti, ovvero lottare per la democrazia quotidianamente, per difenderla e per migliorarla, contro chi la concepisce come un sottoprodotto di ciò che i padri e le madri costituenti scrissero rosso su bianco, in quelle pagine di Storia, in quegli articoli della Carta costituzionale.
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Michele Piras