UN COMUNISTA AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Qui nella foto era il 1971 quando Volonté venne arrestato a una manifestazione in solidarietà con i lavoratori della Coca Cola, in sciopero da due mesi.
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Potrebbe essere un contenuto di pop art raffigurante 2 persone
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Si dirà altri Tempi. Si ma anche altri Uomini e Donne. Penso a Franca Rame, Carla Gravina …
Non a caso oggi non c’è artista di casa nostra che abbia alzato un dito per denunciare il genocidio in atto a Gaza. Tutti zitti.
Una generazione dedita evidentemente solo al culto della pagnotta. Lasciamo perdere.
Volontè nasce a Milano il 9 aprile 1933. Nel dopoguerra il padre finisce in carcere per una serie di delitti commessi in nome del Duce. La vita prende subito un’altra piega. Nella primavera del 1947, l’anno della seconda media, Gian Maria abbandona gli studi e comincia a lavorare in alcuni alberghi di Torino e provincia per aiutare la madre e il fratello.
Due anni più tardi lascia Torino per il sud della Francia, dove va a lavorare nei campi alla raccolta delle mele. Dopo alcuni mesi, trovato sprovvisto di documenti, viene condotto in un istituto per minori di Marsiglia. Con l’aiuto dell’Esercito della Salvezza e di un amico di famiglia, rientra in Italia a fine agosto del 1950.
Volonté comincia a frequentare lo Studio Drammatico Internazionale i Nomadi. Gian Maria non può permettersi l’iscrizione regolare ai corsi, ma partecipa agli spettacoli allestiti dalla compagnia. L’Antigone di Anouilh, rappresentata il 20 aprile 1951, è la prima esperienza sul palco. Si fa le ossa con il teatro itinerante dei Carri di Tespi.
Nel 1957 si diploma all’Accademia di Arte Drammatica. Non passa inosservato. È il momento del teatro in tv. Con L’idiota di Dostoevskij e Il Caravaggio conosce un notevole successo televisivo.
Nel gennaio 1964 Volonté costituisce una compagnia di teatro militante con Carlo Cecchi, Claudio Meldolesi e altri artisti. Il gruppo passerà alla storia per aver tentato di rappresentare in via Belsiana 48 a Roma Il Vicario di Rolf Hochhuth. L’opera, almeno nella capitale, non verrà mai rappresentata, all’infuori di una semplice lettura, bloccata dalle forze di polizia per rispettare il Concordato del 1929.
Negli anni Sessanta sbarca al cinema, affermandosi tra gli interpreti di punta del cosiddetto cinema politico: (Un uomo da bruciare, 1962; Il terrorista, 1963; Svegliati e uccidi, 1966; A ciascuno il suo, 1967; I sette fratelli Cervi, 1968; Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto (1970, la pellicola riceverà il premio Oscar come miglior film straniero), Uomini contro (1970), Sacco e Vanzetti (1971), La classe operaia va in paradiso (1971), Il caso Mattei (1972), Sbatti il mostro in prima pagina (1972), Giordano Bruno e Lucky Luciano (1973), Il sospetto (1975), Todo modo (1976), Io ho paura (1977), Cristo si è fermato a Eboli (1979), Ogro (1979).
Si cimenta anche con il western all’italiana, in cui interpreta il ruolo del cattivo (Per un pugno di dollari, 1964; Per qualche dollaro in più, 1965, Quién sabe?, 1967.
Magnetico, mimetico sul set ripeteva con garbo: <<Tu pensa a dove vuoi mettere la cinepresa, al personaggio ci penso io>>.
Ha lavorato anche all’estero: in Francia per I senza nome (1970) e L’attentato (1973), in Messico per Actas de Marusia (1976), in Svizzera per La morte di Mario Ricci che gli ha permesso di vincere a Cannes, nel 1983, il premio per la miglior interpretazione.
Tra i film successivi ricordiamo Cronaca di una morte annunciata (1987), Il caso Moro (1986), L’opera al nero (1988), Tre colonne in cronaca (1990), Porte aperte (1990), Una storia semplice (1991).
Muore sul set di Lo sguardo di Ulisse di T. Anghelopoulos.
Di sé Volontè diceva: <<Essere un attore è una questione di scelta che si pone innanzitutto a livello esistenziale: o si esprimono le strutture conservatrici della società e ci si accontenta di essere un robot nelle mani del potere, oppure ci si rivolge verso le componenti progressive di questa società, per tentare di stabilire un rapporto rivoluzionario fra l’arte e la vita>>.
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Alfredo Facchini