BUONA FESTA DEL PAPA’. A CHI LO MERITA

DI GIANCARLO SELMI

Celebriamo i papà. Ma non tutti.

Nella storia che di seguito vi propongo, vi spiegherò il perché. Alex è un bambino di quasi nove anni. Disabile. Una disabilità tremenda, la cui origine, molto probabilmente, è da attribuire a una sindrome che, secondo la prima diagnosi (esclusivamente clinica), si chiama “Lennox Gastaut” e che impedisce lo sviluppo motorio, quello del linguaggio e altre cose. Alex, nonostante la sua patologia è un bambino molto intelligente e cognitivamente presente. Ed è molto reattivo. Abbiamo conosciuto Alex (e la sua mamma) nel 2019 quando frequentavamo il laboratorio di riabilitazione del Pediatrico di Holguin, in Cuba, dove svolgeva la sua opera un genio della fisiokinesi, la dottoressa Lisney Echavarria, alla quale avevamo affidato Giulio. La Dott.ssa Echavarria si occupava anche del piccolo Alex. La madre di Alex era dedicatissima al suo bimbo. Sempre presente e, a costo di enormi sacrifici (a Cuba la vita non è mai stata facile) si occupava della sua creatura. L’abbiamo risentita in Italia, dopo essere stati allertati dalla Dott.ssa Echavarria che ci implorava di aiutarla. Il marito della ragazza, padre del piccolo Alex, residente in Italia da qualche anno, aveva invitato a raggiungerlo nel nostro Paese, lei e i bambini. La situazione che abbiamo trovato, mettendoci in contatto con la ragazza, è atroce. La donna è stata percossa più volte dal marito ed è costretta a vivere, con i bambini, in un ambiente fatto di violenze fisiche e psichiche. La ragazza ha denunciato, le sono stati riscontrati i segni della violenza.

Nonostante ciò, chi dovrebbe occuparsene, i servizi sociali della città in cui vive (guarda caso in Lombardia), hanno ritenuto di avviarla a perizie psichiatriche (dalle quali è uscita benissimo) e non di investigare veramente su cosa stesse accadendo e di offrire alla ragazza un aiuto. Guardando le carte, che lei custodisce gelosamente e dalle quali non si separa mai, mi sono accorto che il tipo ha avviato da subito la registrazione anagrafica dei due bambini, mentre ha evitato, per più di un anno, di farlo alla madre. Ha fatto domanda di assegno unico per i bambini (con isee zero e con la ormai riconosciuta disabilità di Alex percepisce più di 500 euro). Ha fatto domanda di indennità di accompagnamento per il bimbo. Gli sono state riconosciute entrambe e, vista la invisibilità della madre, dichiarata in anagrafe dopo l’accoglimento della indennità di accompagnamento, gli sono state accreditate. La seconda sull’IBAN del figlio dal quale può prelevare solo lui (la madre non esisteva), mentre l’assegno unico sull’IBAN personale. Il tipo, quindi, percepisce, ogni mese, più di 1.000 euro al mese dei quali spende per moglie e figli meno di un quinto. L’ho invitata a venire per qualche giorno a casa mia. Ho fatto i biglietti e via. Un detto latino dice che “fa più chi vuole che chi può”. Per il bene i sacrifici non sono mai abbastanza. Non abbiamo incontrato la stessa donna che conoscevamo. Una donna smagrita e ai limiti della sopportazione fisica e psichica. Che non mangia, tanto è abituata a riservare ai figli quel poco che riesce ad avere in casa. Il bimbo è lasciato al suo destino. Un deficit di attenzione nei suoi confronti che rasenta il criminale. Non svolge riabilitazione, se non quella che gli fa la madre in casa, frequenta una scuola pubblica con un insegnante di sostegno che non è formata. Non è stato fatto un supplemento di indagini, presso un centro d’eccellenza, per confutare la diagnosi clinica (della quale nemmeno i medici sono certi). La madre, che parla niente di italiano e lo capisce in piccola parte, non può fare di più, senza mezzi di trasporto, priva di un pur minimo aiuto. Abbiamo cercato di donare, a questa splendida famigliola, qualche giorno di serenità. Speriamo di esserci riusciti.

Abbiamo celebrato il compleanno della piccola, con una festicciola che ha visto la presenza di altri bimbi. Lei si è divertita moltissimo e ha ricevuto molti doni. La felicità dei bambini è un dono di Dio. Alex ha socializzato tantissimo dopo un inizio sospettoso. Non voleva andare più via. Abbiamo attivato una campagna di solidarietà, che si è trasformata in una gara che ha visto tante persone attive. Di queste ne ringrazio soprattutto due: i padrini di Giulio, Lucia Mazzarello e il marito Mimmo. Sono stati straordinari. Un cuore senza limiti. Ringrazio Dio per averli messi sulla mia strada. In quanto a me, dovrò impegnarmi allo spasimo per continuare ad aiutare. Lo farò. Soprattutto Alex. Mi ha preso la mano ed ha appogggiato la sua riccioluta testa su di me. Non ho mai ricevuto un regalo più bello nella mia vita. Le lacrime, ma non è una novità, sono state tante e mi hanno aperto qualche canale sul viso. E’ la vecchiaia, dicono…

Buona festa del papà. A chi lo merita.