DI GIANCARLO SELMI
Abbiamo paura di pronunciare la parola “sinistra”.
Mi chiedo perché. Perché qualcuno, evidentemente, confonde la parola con il PD. È un errore tragico. Prima di tutto, perché il PD non ha nulla a che fare con la “sinistra”. E poi perché per molti di noi, stare a “sinistra” è stato un modello educativo, ci ha spinti alla lettura, a capire le ragioni degli altri, ci ha educati ad essere tolleranti, sensibili ed un sacco di altre cose ancora.
Perché amiamo le cose di sinistra e volere le cose di sinistra ci differenzia da ciò che vogliono quelli di destra. Perché essere di sinistra è un sentire, è volere il riscatto sociale, desiderare il premio al merito, mettere in primo piano la persona e non il profitto, aiutare chi non ce la fa.
Sinistra vuol dire distribuzione e non accumulazione.
Perché quando esisteva la “sinistra”, gli operai erano uniti contro i padroni, lottavano, manifestavano e Berlinguer era con loro in piazza.
Quando c’era la sinistra, gli studenti volevano una scuola migliore, occupavano le scuole e Berlinguer li andava a trovare e parlava con loro.
Quando esisteva la sinistra, la sanità era pubblica, i malati avevano i loro diritti e Berlinguer andava a visitarli e stringeva loro la mano, mentre erano in un letto di ospedale.
Tutte cose che ha ricominciato a fare Giuseppe Conte.
Perché con gli operai, ieri, c’era lui, Conte, e nessun altro.
Perché abbiamo tanta paura ad affermare la nostra collocazione?
Perché non dovremmo dire, anzi urlare, che Conte abbia raccolto l’eredità di Enrico Berlinguer e che gli ultimi, i diseredati, i dimenticati abbiano finalmente una persona che li rappresenta, una persona in cui credere, alla quale affidarsi ed affidare la risoluzione dei loro problemi? E gridare, fare sapere a tutti, che dietro quella persona, ci sia un’intera comunità politica. Una comunità politica che si offre, si rende disponibile. Una comunità di gente onesta, indisponibile al compromesso, disposta a lavorare per il bene comune.
Perché contro la destra ci vuole una sinistra. E quella comunità politica siamo noi, con il nostro leader Giuseppe Conte. Siamo noi, il Movimento 5 Stelle, orgogliosamente seduti a sinistra contro tutte le destre: dal PD a FdI, passando per Renzi, Calenda e tutti gli altri. Siamo progressisti, vogliamo un mondo migliore e, quindi, cambiare quello in cui viviamo.
E lo faremo, siatene certi.
Da sinistra.