GRAZIE, MONI

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Quando un ateo come me gira il mondo come ho fatto io si accorge abbastanza in fretta di come le religioni abbiano una profonda influenza su quelle che chiamiamo le differenze culturali, così profonda da forgiare anche il pensiero di chi religioso non è.
Dato per acquisito che queste differenze costituiscano una importante ricchezza, senza paura di cadere nei luoghi comuni e nelle generalizzazioni potrei proseguire in negativo dicendo a grandi linee che il mondo cristiano è caratterizzato dall’ipocrisia, quello musulmano dall’intolleranza, quello buddista dalla menzogna, quello induista dalla superstizione, quello animista dal fatalismo… E quello ebraico?
Lo spettro dell’antisemitismo è nell’aria e la cosa mi fa orrore, per questo non proverò neppure a rispondere alla domanda. L’unica cosa che posso dire è che nessun cristiano, musulmano, buddista, induista o animista che io conosca (e sono tantissimi) potrebbe mai non dico incoraggiare o sostenere, ma neppure giustificare, minimizzare e nemmeno fingere di ignorare ciò che sta succedendo a Gaza.
Ma allora come cavolo è che nell’italico empireo di politici, intellettuali, artisti ed editori di religione o cultura ebraica sia soltanto #MoniOvadia a far sentire la propria voce forte e chiara, senza nessuno spazio per gli equivoci, contro l’annientamento programmato dei Palestinesi?