SQUADRISMO DI STATO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Non occorreva certo la fermata “ad personam” del Frecciarossa per accorgersi di quanto la cosiddetta Casta sia svergognata nell’appropriarsi di previlegi grandi e piccoli non dovuti. Casomai dovremmo sorprenderci per come, destra o sinistra, ci siamo assuefatti a questo malcostume e siamo pronti ad approfittarne noi stessi quando ne abbiamo l’occasione.
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Ciò che invece mi sorprende è la densità di abusi materiali e verbali che caratterizza questo governo, non più scivolate occasionali come quella della Finocchiaro all’Ikea ma una vera e propria linea politica che invece di destare perplessità nei suoi sostenitori li entusiasma. Dal comico editto anti-rave ad oggi ne è passata di acqua sotto i ponti portando con se le bancarotte della Santanchè, le appropriazioni indebite di Sgarbi, gli abusi di potere di Piantedosi, i deliri di Valditara, l’arroganza di La Russa e le pagliacciate di Sangiuliano.
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Non serviva l’esibizione muscolare del cognato d’Italia capace di fermare un treno con il solo potere della mente, stiamo assistendo a una forma di squadrismo di stato con tanto di manganelli e olio di ricino ma a giudicare dai sondaggi pare proprio che per rendercene conto dovremo aspettare la comparsa dei fez e degli stivaloni.