NOTE

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Torno dopo qualche giorno e ritrovo tutto com’era, immutato e immutabile, in questo franare verso un buco nero morale e umano che qualche scienza prima o poi sarà in grado di spiegare.
Provo a fare un bignamino un po’ alla rinfusa, ché ho la memoria delicata e altrimenti mi dimentico.
Dei dettagli parleremo più avanti.
Gli americani sono sempre in campagna elettorale, che fa sempre tanto business, indecisi fra due menti sopraffine come quelle di uno stordito rintronato e di un miliardario psicopatico; una scelta imbarazzante anche se si trattasse di nominare solo un organizzatore di tombole aziendali, peccato però che qui si tratti di scegliere l’uomo più potente del pianeta. Scelta che però dimostra anche che in quest’arrendersi incondizionato all’idiozia più devastante noi italiani non siamo nemmeno al primo posto.
Forse.
Sulle guerre i tg continuano a parlare di escalation militare in tutti i luoghi e in tutti i laghi, per dirla col poeta, negando di fatto che questa non sia già, da anni, una guerra mondiale.
Non si capisce infatti quale dovrebbe essere l’escalation, dopo che si massacrano bambini nell’indifferenza generale, se non quella nucleare che porterebbe finalmente all’estinzione totale della razza umana, di certo auspicabile, visto che senza un reset totale e un nuovo big bang le cose non potranno mai cambiare.
Come un pc quando si impalla, non c’è altro modo che staccare di brutto la spina dalla presa di corrente, contare fino a dieci e riattaccare. Solo che nel caso del pc i dati vengono conservati, qui invece per fortuna verrebbero distrutti, che non ne resti traccia né memoria.
Dispiace per gli animali che, come i bambini, non hanno colpe.
La pace non la vuole nessuno, non rende. Molto meglio guerreggiare, uccidere, distruggere: rende molto di più, tanto a morire sono sempre gli altri, mica le facce di cazzo che ce li mandano.
E poi ci sarà sempre la scusa della democrazia per giustificare qualsiasi porcheria commessa.
L’America ha fatto sempre cadere qualsiasi governo non fosse di suo gradimento, ma Israele no. Chissà perché, forse in questa fiera dell’ipocrisia fa comodo anche a loro che la striscia di Gaza venga spianata e che la Palestina non abbia il suo stato, perciò cosa c’è di meglio che lasciare che quel criminale di Netanyahu faccia il lavoro sporco prima di mandarlo a casa e salvarsi la faccia.
Intanto Italia, Francia e Germania manderanno navi da guerra, ma sia chiaro che si tratta di una scelta del tutto autonoma, ordinata dagli americani.
Il parlamento europeo si conferma la mangiatoia di sempre, ricca sistemazione per politici trombati o in attesa di nuova collocazione, dove i leader si candidano solo per raccattare voti prendendoci bellamente per il culo. Tanto siamo tutti idioti.
In rete continuano a proliferare cani e porci, in un caos che non si vuole nemmeno provare ad evitare, visto che basterebbe rendere obbligatorio l’accesso ai social e ai siti porno con lo Spid.
Facile e indolore.
Pensate a quanti leoni da tastiera, diffamatori, stalker, variegati pezzi di merda, sarebbero costretti a macerarsi nelle loro miserie invece di rompere i coglioni al prossimo, e quanti disastri si potrebbero evitare, o almeno tenere sotto controllo, potendo risalire ai responsabili.
Un mondo perfetto, dove ognuno sarebbe responsabile, e pagherebbe, per quello che fa.
Qui aggiungo una piccola appendice e mi permetto di dare un paio di consigli a Selvaggia Lucarelli.
Non è mia abitudine, dare consigli, ma tanto non credo sia sua abitudine seguirli.
Lei scrive molto bene, ma proprio bene, talmente bene che se scrivessi peggio di lei potrei perfino invidiarla, perciò usi questo suo talento per fini più nobili, scelga obiettivi più difficili, compia imprese più ardue.
Se proprio vuole giocare alla battaglia navale, provi ad affondare gli incrociatori, non le barchette a vela.
E provi ad allargare la sua soglia di rispetto e sensibilità al di fuori di sé stessa e del suo smisurato protagonismo. C’è un mondo oltre i suoi bei boccoli d’oro.
L’Ilva, chi ci lavora, è sempre più nella disperazione, e non c’era da aspettarsi niente di meglio visto che la sola scelta possibile era quella della bonifica e della totale riqualificazione della zona, ma servivano lungimiranza e coraggio, due qualità smarrite negli eoni del tempo e della politica.
Per la cronaca rosa c’è da segnalare che la prostata è democratica, infatti se la farà anche Re Carlo.
Certo, per i suoi sudditi immaginarlo con un catetere grosso come un dito infilato nel pisello non sarà immagine sì nobile, ma tant’è, visto che non esiste nessuna regia esenzione divina per tale patologia.
Non ancora, almeno.
Per lo spettacolo invece il papa è andato da fazio, dopo che qualche tempo fa un di lui omologo aveva già fatto il suo teatrino con vespa che tronfiamente si sfregava le mani, in una fra le immagini peggiori di tutta l’era moderna.
E che i papi scelgano certi interlocutori la dice lunga: sui papi e sul resto.
Per lo sport Mourinho è stato mandato a casa, la Fiorentina non c’è mai ogni volta che dovrebbe esserci, l’Inter vince le Coppe e i tifosi di merda fanno sempre più schifo, loro e le società che li proteggono.
Tutto come sempre, insomma.
Per la politica, invece, la Schlein continua a produrre più fumo di una ciminiera in pressione, e con le sue ambiguità declinate in preziosissime spa avrebbe un po’ rotto le palle.
Ci dica chiaramente che intenzioni ha sui temi che contano senza limitarsi a speculare sulle colpe degli avversari. Quelle le conosciamo bene, sono i programmi del pd che facciamo fatica a mettere a fuoco.
Sulle armi, per esempio, e sulla guerra in genere, da che parte sta?
I suoi equilibrismi fra minoranze, compromessi, opportunismi, convenienze, residui di possibilità di dialogo con chi andrebbe invece evitato come la peste bubbonica hanno francamente stancato.
E’ meglio morire sconfitti che perdere dopo aver rinunciato alla propria anima e poi morire lo stesso.
Sempre che la sua sia un’anima di sinistra sulla qual cosa mi permetto di avere dei dubbi anziché no.
Quello detto per Schlein vale anche per Conte e il suo Movimento. Qualche spunto, due o tre petardi ma l’azione resta impalpabile, nelle intenzioni e nei programmi.
E non ditemi che sono ingiusto e che non li apprezzo abbastanza. Forse è vero, ma è anche vero che fino ad oggi c’erano loro, più o meno, a governare, e i risultati si sono visti.
Quindi o impariamo a pretendere da loro molto più di questo o tanto vale lasciar perdere tutto e tirare a sopravvivere, scaricando la rabbia nei soliti vaffanculo.
Sull’altro fronte, quello della meloni e della sua banda di incapaci, ho finito da parecchio le parole potabili, e con quelle che ho mi è difficile esprimere sobriamente il mio disgusto. Mi servirebbero le espressioni di Ester Ascione ma non basterebbero nemmeno quelle.
Dice: “i 5S venivano dai monti con la piena…”
Magari è anche vero, ma è sempre meglio che essere vomitati dalle fogne.