LA SCUOLA DEL FUTURO?

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

La scuola italiana si sa, non gode di buona salute.
Ma così state esagerando.
Vi prego di leggere quanto ha scritto questo signore sulla carta del Corriere, tal Ernesto Galli della Loggia, che dovrebbe essere la punta di diamante del pensiero liberale.
Alla faccia.
Dunque: fuori i disabili, i dislessici, i “disgrafici”, i ragazzi stranieri «che non sanno spiccicare una parola di italiano».
Viva la selezione di classe, anzi no, giacché ci siamo, meglio quella genetica.
E a scuola soltanto “piccoli balilla, con penna e moschetto”.
Scrive “Sirio e i tetrabondi”: <<Forse basterebbe, a questo noto signore, osservare come i bisogni speciali e complessi e complicatissimi che la disabilità porta nelle scuole siano fonte
di competenze inaspettate di ognuno, di scoperte e crescita collettiva in nome di tutti e di tutte.
Basterebbe un momento silenzioso, come quelli in cui i miei compagni si impegnano a parlare questa lingua arrivata insieme a me, sbilenco loro compagno che lei vorrebbe in una scuola differenziale o chiuso chissà dove.
Basterebbe aver meno spocchia e goliardia maschia nel sentirsi così sempre tanto prestanti e intelligenti, per entrare un secondo nella scuola dell’inclusione che nulla ha di mitologico>>.
Ah, dimenticavo EGdL è quello che ha scritto un paio di settimane fa, sempre sul Corsera, che a Gaza è <<Giusto uccidere innocenti per evitare un male maggiore>>.
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Dal Corriere della Sera