GUIDO CROSETTO CONVERTITO AL PUTINISMO?

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

TOC TOC, potreste cominciare, tutti voi indefessi guerrafondai a dar del Putiniano al nostro Guido Crosetto?

Il Ministro della difesa ammette: “Aiuti a Kiev? Non illimitati. Auspichiamo un tavolo di pace perché non penso sia possibile militarmente arrivare al ripristino dell’Ucraina, quindi ci si può arrivare solo con la diplomazia”.
DAVVERO?!… Wow!
Una domanda ai criticoni della fisicità del ministro gigante e l’opportunismo della bella moglie: Oggi Crosetto vi è più simpatico? Il tifo funziona così no?
Speriamo che dopo un affronto di tale portata Crosetto non sia inserito nelle liste dei nemici dell’Ucraina nostalgici dello Zar. Che commenteranno sgomente Sarzanini e Guerzoni?  Sono troppo curioso. D’altra parte nelle liste nere ucraine, scimmiottate goffamente dal binomio di sopra, compare perfino Henry Kissinger, propagandista e collaborazionista di Mosca. Ma come si dice spesso: “so tutti ragazzi”.
E pensare che la banalità offerta dal ministro è stata scritta, anche da me, solo poche settimane dopo l’inizio del conflitto. E solo per questo, cioè ovvia logica da pacifista (schifoso, disumano, ottuso, menefreghista, abbietto, antidemocratico etc, per cui avrei dovuto strisciare pentito e convertirmi alla dottrina del bellicismo estremista) ho letto giudizi a pioggia sulle mie supposte simpatie verso il regime russo.
Invece più prosaicamente sono immune alla propaganda, compresa quella bellicista che ha fottuto il cervello di una moltitudine sbavante ed estremamente ignorante, oltreché poco ferrata sulla storia del conflitto interno alla sfavillante democrazia di Kiev.
Insomma cari esperti di unghie incarnite e calli nei talloni, per non dire solo rompiscatole, che aspettate a esprimervi sulla russofilia di Crosetto. Avanti!
L’osservazione del ministro “Nobel dell’ovvio”, sempre bannata da spregevoli figuri nazionali e atlantici che hanno da guadagnare sulla pelle dei cosiddetti “aggrediti”, avrebbe dovuto portare a un dibattito sano e una necessaria limitazione del nazionalismo evocante sciagure e invasioni planetarie evitabili esclusivamente con interventi Nato e guerre totali. Tutti questi però cianciavano e pagavano vassalli mediatici ben sapendo che prima o poi si sarebbe dovuto considerare che la carne da macello si esaurisce.
Gli esperti di unghie incarnite, con gli occhi iniettati di sangue, naturalmente ucraino ma avrei voluto vedere se a sanguinare fossero state le loro emorroidi fiammeggianti, mica hanno capito, oppure si sono finti stupidi, che inviare armi a un popolo condannato significava esclusivamente profitti stellari per l’industria bellica e chissà quali tangenti per certi oligarchi fenomeni “cor lato B dell’artri..”.
La Crimea è sempre stata spacciata, la farsa del reintegro impostata sulla logica bellicista del secolo scorso, la mistica della guerra santa addebitata a Putin ma trasversalmente affine alle moderne democrazie occidentali, ha portato distruzione e morte su cui fermarsi ora. Diversamente vedremo esiti fatali per l’Ucraina che uscirà da questo confronto devastata territorialmente e indebitata mortalmente con coloro che si sono proposti di salvarla inviando tonnellate di armi INUTILI senza uomini a diposizione.
Dall’inizio della controffensiva, stando ai numeri disponibili, Kiev ha perduto 90mila uomini. Forse i russi ne hanno persi il doppio ma continuano a inviare carne da cannone e sono disinteressati alle rappresaglie finanziarie dell’occidente sbigottito e vittima della propria arroganza.
Le condizioni per la pace sono sempre state ovvie e la guerra si sarebbe evitata sancendo la neutralità di un paese che avrebbe avuto solo da guadagnare nel ruolo di cuscinetto tra superpotenze tra cui soprattutto Washington incapace di riciclarsi come fece, tra mille difficoltà su cui ci felicitavamo, Mosca dopo la caduta del muro di Berlino.
La teoria della prevaricazione dell’imperialismo russo propinata dagli “escatologi” dell’imperialismo americano, fa pena come i guerrafondai da divano, semi incoscienti coi popcorn in mano.
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Tornate sulla terra.