ALTRO MURO COL MESSICO PER ALTRE ARMI ALL’UCRAINA: IL “PATTO DEL DIAVOLO”

DI PIERO ORTECA

REDAZIONE

 

Dalla redazione di REMOCONTRO –

Filo spinato col Messico per armi all’Ucraina? Biden che aveva promesso: «non farò più un metro di muro col Messico», ora, per avere il voto repubblicano su altre armi all’Ucraina –la traduzione politica diffusa-, lo allunga di 32 chilometri. La decisione è stata presa dopo che, nella contea di Starr, gli ingressi illegali, come hanno segnalato le autorità, sono aumentati vertiginosamente. Il valore principi rispetto ai problemi posti.

Memoria BBC, tra silenzi Usa imbarazzati

Ricorda quasi scandalizzata la BBC, Biden che dopo la sua elezione alla Casa Bianca, aveva dichiarato che la costruzione di una barriera, al confine meridionale, «non era una soluzione politica seria», con chiaro riferimento alle barriere incompiute di Trump. ‘Politica poco seria’ anche dell’attuale inquilino della Casa Bianca? Il Department of Home Security, in pratica, il Ministero degli Interni, prova a rilanciare verso Trump: «Il Congresso ha stanziato i fondi, nel 2019, per la costruzione di una barriera di confine nella valle del Rio Grande – si legge in una nota –  e noi siamo tenuti a utilizzarli, per lo scopo a cui sono stati destinati». Insomma, ‘loro’, Biden e l’attuale amministrazione non c’entrano. Ma non è così.

Fenomeno immigrazione

Nei primi otto mesi di quest’anno, solo nella valle del Rio Grande – dice la BBC – ci sono stati circa 250 mila attraversamenti, individuati e registrati. Ci si può, quindi, immaginare cosa possa essere successo nel resto del lungo e interminabile confine. Gli ingressi illegali devono essere stati milioni, che si sommano a quelli degli anni precedenti. Quindi, messi da parte i buoni propositi, anche i Democratici ora sono in crisi. Profonda. Molte città degli Stati Uniti collassano, perché le loro strutture, di accoglienza e inclusione, semplicemente non riescono a far fronte al nuovo esodo biblico. Il sindaco di New York, Eric Adams, un famoso progressista, è sempre più disperato, spediti verso la Grande Mela (trasporto pagato) dai governatori repubblicani ai confini.

“L’anno scorso, a New York, sono arrivati 100 mila immigrati. «Solo per alloggiarli – dice Adams – ci vorranno almeno 12 miliardi di dollari in tre anni». Una cifra esagerata, ma Adams è partito per un ‘tour di dissuasione’ in America Latina per spiegare che anche gli Stati Uniti cominciano a scricchiolare”.

Ed emerge il “patto col diavolo”

Con una situazione di questo tipo, si capisce perché la mossa potrebbe essere la prima dimostrazione sul campo di quel ‘patto del diavolo’, tra Democratici e Repubblicani, che prepara i prossimi aggiustamenti di bilancio. Per ora, Biden si è venduto l’Ucraina, per scansare lo ‘shutdown’ delle agenzie federali. E il GOP ha rinunciato a chiedere misure ancora più dure contro i ‘chicanos’ che passano il confine ogni notte. Tutto provvisorio, il bilico su diversi precipizi. E sotto traccia, i tecnici e i politici ‘pontieri’ dei due partiti lavorano per una soluzione di compromesso. E devono sbrigarsi, perché a metà novembre il tempo scadrà di nuovo. Con la speranza della Casa Bianca che i soldi che sono stati negati all’Ucraina adesso, usciti dalla porta, probabilmente rientreranno dalla finestra. Non tutti i sei miliardi di ‘anticipo’ forse. Ma comunque, la somma necessaria a salvare la faccia di un’Amministrazione Biden che, in politica estera e nella gestione delle aree di crisi, sembra ormai un transatlantico senza timone.

Dare-avere, ma senza vergogna

In cambio, i Repubblicani otterranno una poderosa stretta agli ingressi dei ‘latinos’, che è uno degli argomenti di grosso calibro della campagna elettorale per le Presidenziali. I sondaggi dicono che su immigrazione e criminalità urbana i Democratici sono perdenti. E di molto. Quindi, per colmare il gap, non c’è niente di meglio per Biden che spostarsi su posizioni assai più dure ‘fiutando il vento’. Si chiama ‘realpolitik’. Date in pasto al popolo-elettore le vittime sacrificali di turno, l’attuale Presidente spera così di continuare a occupare lo Studio ovale della Casa Bianca fino al 2028. E se per Enrico di Navarra «Parigi valeva bene una messa», per Joe Biden, tenere in piedi e, anzi, allargare il ‘Muro della vergogna’ americano, potrebbe voler dire riconquistare Washington, soffiando a Trump molto del consenso che arriva dagli indipendenti. Insomma, parliamoci chiaro: quanto rende, politicamente parlando, respingere coloro che bussano alla porta degli Stati Uniti, in cerca di una vita migliore?

“Sicuramente, sarà uno degli argomenti prioritari, assieme al tema del costo della vita, a quello della criminalità dilagante, al rapporto tra welfare-state e pressione fiscale e alle ripercussioni di una politica estera sempre più caotica. E per certi versi incomprensibile”.

 

Articolo di Piero Orteca, dalla redazione di

6 Ottobre 2023