MENO MALE CHE PONTIDA C’E’

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

E’ meritoria l’opera di Salvini che quotidianamente ci ricorda la qualità del suo elettorato ma vedere e ascoltare il sedicente popolo padano mentre bivacca sul prato di Pontida è come avere tra le mani l’impietosa radiografia di una metastasi.
Sono quelli di sempre, prima anti-italiani che anti-europei ma non è l’insopprimibile anelito secessionista a preoccupare il radiologo.
A rendere “popolo” quelle cellule cancerogene è il concentrato di nequizie che le rende simili.
Da quelle parti razzismo, omofobia, ignoranza, prosopopea, affarismo, aggressività, crudeltà, egoismo e ogni altra forma di tara sociale smettono di essere un guasto dell’anima per diventare piume sul cappello da esibire con orgoglio.
Salvini e quest’anno anche la Le Pen possono sforzarsi di dare loro una voce fintamente politica ma il ruggito maleodorante dei cavernicoli almeno una volta l’anno riuscirà sempre a sovrastarli.