NICOLA AND BART

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Dopo 7 anni di carcere 2 uomini giusti il 23 agosto del 1927 vengono uccisi sulla sedia elettrica dalla malagiustizia americana.
I loro nomi sono Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti.
Anarchici.
Sacco lavorava da calzolaio presso la fabbrica di scarpe Three-K a Stoughton e Vanzetti era un venditore ambulante di pesce nella vicina Plymouth. Entrambi arrivarono dall’Italia negli Stati Uniti nel 1908. Entrambi appartenevano ad una cellula anarchica di East Boston.
Accusati del reato di omicidio Sacco e Vanzetti furono processati il 21 maggio 1921 a Dedham, nella contea di Norfolk, un tranquillo sobborgo residenziale, abitato da bostoniani benestanti.
I fatti. Verso le tre del pomeriggio del 15 aprile 1920, Frederick Parmenter, ufficiale pagatore e Alessandro Berardelli, guardia armata, furono uccisi a colpi di arma da fuoco, mentre trasportavano due casse contenenti le buste paga del calzaturificio di Slater e Morrill, per un importo di $ 15.776,51.
La teoria dell’accusa era che a sparare fu Sacco, mentre Vanzetti era seduto in macchina pronto per la fuga.
Il californiano Fred Moore, l’avvocato difensore di Sacco e Vanzetti, non avendo familiarità con le tradizioni della magistratura del Massachusetts, incontrò subito l’ostilità professionale del giudice Webster Thayer, notoriamente reazionario, che presiedette il dibattimento.
<<Nessun avvocato comunista e dai capelli lunghi venuto dalla California deve dirmi come dirigere la mia aula di tribunale!>>.
Sacco e Vanzetti parlavano un inglese molto stentato. Si dovette ricorrere ad un interprete. Questo ingenerò una sequela di fraintendimenti.
Secondo la difesa Sacco il giorno del duplice delitto era assente dal lavoro in quanto si trovava a Boston per richiedere un passaporto per l’Italia, dove aveva intenzione di tornare per rendere l’ultimo saluto al padre recentemente defunto. Verità confermata da un funzionario del consolato italiano a Boston il quale raccontò che Sacco si era recato nel suo ufficio ad un’ora che rendeva impossibile la sua presenza nel luogo degli omicidi.
Il processo durò 7 settimane tra testimoni oculari traballanti e rapporti balistici ambigui. Il 14 luglio 1921 Sacco e Vanzetti furono giudicati colpevoli di omicidio.
Il verdetto scatenò proteste, scioperi e rivolte in tutto il mondo.
Ma nulla smosse il giudice Thayer, che respinse ogni appello, anche la confessione nel 1925 di Celestino Medeiros, che si attribuì i delitti.
<<Con l’avvicinarsi della loro esecuzione, i carri armati furono inviati a guardia dell’ambasciata americana a Parigi, i cittadini svizzeri attaccarono i negozi che vendevano prodotti americani, la bandiera americana fu bruciata in Sud Africa e si sollevarono proteste in Asia e Sud America; in seguito 100.000 persone in lutto sfilarono davanti ai loro corpi fulminati nell’obitorio dove giacevano prima della cremazione>>. (Cineaste)
Nel 1977 il governatore del Massachusetts, Michael Dukakis, ammise gli errori e ne riabilitò la memoria.
Scrive il New York Times: <<il caso Sacco-Vanzetti risuona ancora come un accordo lugubre. Elevato quasi istantaneamente allo status di mito, il processo e l’esecuzione degli anarchici Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti rimane una delle pagine più nere della storia nazionale americana, un racconto ammonitore di passioni letali alimentate dalla paura politica e dai pregiudizi etnici>>.