DI ALFREDO FACCHINI
Se l’Italia fosse un paese sano la benzina dovrebbe costare al massimo 1 euro al litro, visto che il 56 per cento del prezzo è solo Iva e accise.
Mettici poi la speculazione (85 dollari al barile) e al furto bisogna aggiungere lo scasso.
Frattanto da 17 giorni consecutivi benzina e gasolio schizzano all’insù.
Sull’autostrada A8 Milano-Varese, in direzione sud tra Lainate e Milano, un nodo nevralgico, a Ferragosto la benzina verde ha raggiunto il super prezzo di 2,722 euro al litro in modalità self service, 2,8 nella versione “servito”.
Per un pieno ad un’auto di media cilindrata, vuol dire spendere 136 euro.
Il governo della “ducetta” non solo non ha eliminato le accise come da promesse in mondovisione, <<metà del tuo pieno va in tasse>>, ma non ha nemmeno rifinanziato quello sconticino di 25 centesimi al litro introdotto da Draghi e scaduto a gennaio 2023.
Anche nel programma elettorale della Lega è scritto che tra le proposte c’è quella di <<proseguire con misure transitorie di riduzione delle accise di gasolio, benzina e GPL>>.
Insomma <<truffa truffa ambiguità> come diceva Pierfrancesco Loche.
Senza contare l’effetto domino: l’88% delle merci arriva sugli scaffali viaggiando su strada e l’aumento esponenziale dei carburanti avrà inevitabilmente ripercussioni sui prezzi al consumo.
Benzina da record. Alimentari da record.
1 + 1 in questo Paese fa 3.