DI MARIO PIAZZA
Ne ho sentite di fesserie e non solo da questo governo, ma la storia del salario minimo che trascinerebbe in basso le retribuzioni più alte è un insulto alle nostre intelligenze.
Per chiudere il discorso prima ancora di iniziarlo basterebbe dire che ciò non è avvenuto in nessuno dei paesi europei che lo hanno già adottato e cioè tutti tranne Italia, Danimarca, Cipro, Svezia, Finlandia e Austria (21 su 27).
Mi domando per quale peculiarità tutta italiana la Meloni sia spaventata da questo rischio, perché paventarlo è come certificare che tutto il nostro sistema produttivo dei miti liberisti come la meritocrazia e la libera concorrenza se ne sbatte le balle.
E’ come appiccicare l’etichetta di sfruttatore schiavista a chiunque sia iscritto a Confindustria, Confartigianato e Coldiretti.
E’ come affermare che se i lavoratori non raccolgono più cotone cantando “We shall overcome” il merito sia tutto della contrattazione collettiva e dei sindacati.
E se fosse davvero così e la Meloni ci avesse visto più lungo degli altri?
A pensarci bene potrebbe persino avere ragione ma se così fosse dovrebbe lasciare subito la maggioranza e diventare segretaria dei Cobas, quella sì che sarebbe coerenza.
