C’E’ UN BRUTTO CLIMA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Impossibile negare che sia in atto una accelerazione dei cambiamenti climatici che hanno accompagnato il nostro pianeta dalla notte dei tempi. Fenomeni meteo sempre più estremi, alluvioni, siccità, innalzamento del mare, riduzione dei ghiacciai sono sotto gli occhi di tutti e per questo mi domando come mai davanti alle avvisaglie di una futura catastrofe planetaria il mio interesse e la mia passione per l’argomento rimangano piuttosto tiepidi.
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Nel caso peggiore potrebbe essere l’egoismo di chi non vivrà abbastanza a lungo per subirne davvero gli effetti, in quello migliore l’insegnamento alla rassegnazione che ho assorbito dalla celeberrima “Preghiera della Serenità”. E invece no, rimango tiepido per rabbia.
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Catastrofi infinitamente più grandi hanno colpito l’umanità a macchia di leopardo senza che nessuno di quelli che comandano alzasse un dito per evitarle, al contrario erano proprio quelli che comandano ad esserne quasi sempre la causa e ora dovrei partecipare al loro piagnisteo perché finalmente una trombetta d’aria ha buttato per aria anche la loro piscina?
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Potranno obbligarmi a cambiare il mio stile di vita per gli anni che mi rimangono ma non hanno nessuna possibilità di convincermi che non stiano utilizzando una realtà innegabile unicamente per difendere i loro interessi che, inutile ribadirlo, non coincidono minimamente con quelli della gente normale.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e il seguente testo "Che io possa avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, la pazienza di accettare quelle che non posso cambiare, e soprattutto l'intelli di saperle distinguere. [Thomas More AFORISMI meglio.it"