SEMPRE LUI. E CHI SE NO?

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Già da neonato mostrò uno strano uso della lingua. La sfoderava, perfettamente lubrificata da grandi quantità di saliva, e la dirigeva verso il didietro del padre. Un segno di quello che sarebbe diventato. Appena fu in condizioni di parlare e gli chiesero cosa farai da grande, rispose: “il lecc**ulo!”. Con il tempo affinò la dichiarazione e, a chi gli chiedeva quale era il suo sogno, rispondeva con convinzione: “sarò la lingua del potente di turno e comprerò una masseria in Puglia”.
Aveva già capito tutto.
La lingua, quindi, fu sempre presente nella sua dorata vita. Qualcuno dice che abbia ghiandole salivari di riserva, qualcun altro che usi delle speciali ricariche che garantiscono sempre il giusto deflusso del necessario lubrificante.
Riuscì quindi a transumare dal freddo dei pendii innevati d’Abruzzo, al più accogliente clima di Roma, con due progetti in mente: diventare un megafono provvisto di lingua e scrivere almeno un milione di libri bruttissimi. E tutto a spese del servizio pubblico televisivo e, quindi, di Pantalone (che, per chi non lo sapesse, siamo noi babbioni).
Ci riuscì perfettamente.
Il primo eclatante episodio che lo mise alla ribalta, fu la dichiarazione offerta in prima serata, ai milioni di teleutenti che seguivano il TG1, del quale allora era Direttore (primo grande successo colto dalla sua lingua e annesse ghiandole). Disse: “il mio azionista di riferimento è la DC”. Tradotto: “dirò sempre ciò che la DC vuole che io dica”. Un grande giornalista, insomma. Era la comunicazione che il suo sogno si era realizzato: leccare quella parte lì, ai potenti potentati, e farlo con profitto. Facendosi pagare da Pantalone (sapete già chi è).
Il milione di libri (non si sa come e in quale tempo riesca a scriverli) è venuto per incanto. Tutti sontuosamente brutti e tutti editati dalla Rai e pagati da Pantalone (sempre lui).
Ed è arrivata pure la masseria in Puglia, sede estiva di convegni fra champagne e burratine. Ostentazione mia fatti capanna. Ma anche il luogo dove ha lavorato (o lavora?) alle sue dipendenze una mitica cameriera che voleva essere pagata in nero (o non lavorare) per via del Reddito di Cittadinanza. Fatto da lui raccontato almeno seicentocinquantamila volte.
Oggi fa il megafono e il portavoce occulto della presidento Meloni. La lingua continua a essere in perfetta forma e le ghiandole salivari pure. Nulla di nuovo. Nemmeno la sua perfetta odiosità e chi lo paga. Che continua a essere Pantalone.
Sempre lui. E chi se no?