IMPOSTORE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Dovrebbe essere la parola più usata della lingua italiana e invece sta lentamente cadendo in disuso.

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Fingersi qualcosa che non si è ormai è talmente parte della società in cui viviamo che non ha più bisogno di essere definito con un termine infamante e preciso.
Un ladro è un ladro e un porco è un porco ma un impostore non scandalizza più nessuno.
Solo così si spiega l’indifferenza dell’opinione pubblica e dell’informazione verso questo governo che non sarà più ladro o più porco di quelli che l’hanno preceduto ma è di gran lunga il più impostore della storia repubblicana.
Da quando questo governo è entrato in carica non c’è un solo atto e un solo discorso che non siano il frutto di una grossolana mistificazione. Che si tratti di tasse, di lavoro, di sanità, di ordine pubblico, di istruzione, di faccende militari o di immigrazione tutto ciò che viene detto e fatto nasconde obiettivi che nulla hanno a che fare con ciò che vogliono farci credere.
E se siamo disposti a credere che Crosetto difende l’Ucraina, Nordio la Giustizia, Piantedosi la Sicurezza, Salvini la vita dei migranti e Sangiuliano la Cultura, perché mai dovremmo mettere in dubbio che la Meloni e la truppaglia di camerati che sta prosperando in ogni anfratto del sistema non abbiano mai avuto nulla a che fare con il terrorismo nero?
E basta con questa menata della verità, l’impostura funziona molto meglio.