PRO-MEMORIA

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Il 2 agosto 1980 i fascisti colpirono la stazione di Bologna, compiendo una strage.

Una ferita che non rimargina mai.
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E furono i fascisti, non i palestinesi né il Gatto Mammone, anche se oggi il tentativo di riscrivere la storia appare più vivo e fetido che mai.
Chi vuole, magari i più giovani, può informarsi, e dovrebbe farlo, perché lasciare che la memoria evapori ci rende più fragili, pronti per nuove ferite, per nuove morti.
L’ignoranza è sempre il nostro nemico peggiore.
La sentenza definitiva della Cassazione, nel 1995, condannò all’ergastolo i neofascisti dei NAR Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, che pur dichiaratisi innocenti di questa strage, hanno comunque ammesso e rivendicato molti altri omicidi.
Dopo altre sentenze di Cassazione, Fioravanti è stato condannato in totale a 8 ergastoli, 134 anni e 8 mesi di reclusione. Già nel 1999 ottenne un regime di semilibertà, e dal 2009, dopo soli 26 anni di reclusione, la pena è estinta e lui è libero del tutto, a dimostrazione che la matematica non è una scienza esatta.
Non per la giustizia, almeno.
Oggi Fioravanti scrive sull’Unità.
Evidentemente per il suo direttore, il comunista radicale Sansonetti, dev’essere parecchio figo averci uno così.
E vaffanculo la memoria e il rispetto per chi quel dolore ce l’ha ancora nella pelle.
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