LA PARABOLA DISCENDENTE DI QUESTO PAESE

DI SALVATORE GRANATA

 

Continua la parabola discendente di questo Paese.

A Frattamaggiore, nel napoletano, è morto Raffaele. Stritolato in una macina. Aveva vent’anni porca miseria.
A Jesi, in un cantiere-miniera Amazon, è morto un signore di 75 anni. Si può lavorare ancora a 75 anni nel 2023? E con paghe scandalose?
La vita in questo Paese non ha senso.
E, a quanto pare, certe categorie lavorative, neanche possono godersela né darle il senso che vorrebbero.
La morte di Purgatori è un fulmine a ciel sereno per tanti addetti e non dell’informazione. E testimonia, ancora una volta, la deviazione pericolosa intrapresa da anni dalla nostra società: giornalisti e servitori dello Stato sfruttati a uso e consumo di mafia e politica, mentre politici e mafiosi celebrati, osannati e protetti dal solito sistema massonico.
I politici ormai ci sbattono in faccia la loro arroganza e i loro privilegi.
E a noi piace così.
Addirittura ci sono alcuni che hanno stravolto il ragionamento logico e financo filologico. Ad esempio i renzo-calendiani, che addirittura, anziché tacere, passano all’attacco con una teoria da ignoranza in carrozzella: con la mozione di sfiducia alla Santanchè, presentata dalle opposizioni, si è contribuito a ricompattare la maggioranza. Loro, invece, che non l’hanno votata, no.
Loro non contribuiscono al decadimento politico-sociale di questo Paese…no.
Cioè la morale ormai è andata a farsi fottere. La rassegnazione sta prendendo sempre più terreno, coadiuvata da un caldo asfissiante e da un lavoro precario o inesistente che toglie energie alla popolazione.
La credibilità della Politica è ai minimi storici.
Le piazze sono vuote, come il cervello di tanta gente.