UCRAINA: L’ERRORE DEL TIFO ITALIANO

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

A tanti mesi di distanza dall’ inizio della guerra il dibattito social e sconfortante almeno quanto i talk televisivi.

Come per qualsiasi tema divisivo esistono due linee di pensiero affette entrambe dalla protervia del fondamentalismo ideologico che detesto visceralmente. Non mi interessa il tritacarne mediatico,
detesto il chiasso.
Il vizio formale del dibattito è doppio perché si è passati dalla difesa dell’Ucraina alla vittoria per sconfitta della Russa. D’altra parte per Mosca la fine del Conflitto è nella sconfitta dell’Ucraina o la pace a condizioni rifiutate.
Quest’inchiodatura respinge la ragione e con essa la pace.
La mia posizione sulla guerra è da sempre molto critica verso chi ha stabilito premesse che hanno viziato l’equilibro globale ma ciò riguarda due superpotenze i cui scheletri negli armadi non si possono contare. E l’approccio razionale non può limitarsi all’analisi dei viziano nell’informazione occidentale. E’ necessario valutare quali elementi distorsivi esistono nella narrazione globale, comprendendo quella Russa.
Dovrebbe essere sempre chiaro che l’Ucraina è l’epicentro dello scontro tra i maggiori bugiardi del globo, i quali in un modo o nell’altro sostengono la guerra come mezzo risolutivo di controversie internazionali. Compresi noi che abbiamo abdicato ai valori Costituzionali. Perché dovremmo apprezzare qualcuno di questi amanti della bugia?
Nell’intreccio di interessi economici e sporche manovre politiche nessuna tra le narrazioni offerte è convincente oltre l’assunto che l’intervento militare in uno stato sovrano è illegittimo. Naturalmente Il postulato non può astrarsi dal contesto geopolitico che ha portato ai fatti di oggi.
Ignorando l’ipocrisia che legittima un intervento piuttosto che un altro non andrebbe dimenticato che cittadini ucraini e russi sono vittime delle narrazioni offerte dai rispettivi presidenti. La risultante è l’Ucraina attualmente devastata.
Il mio criticismo verso il nazionalismo intransigente di Zelensky, e le sua richieste di interventi Nato, tiene conto della teatralità nel ruolo del presidente Ucraino che non ha molte scelte oltre l’esagerazione nel copione puramente mediatico. Ma per tale ovvietà non si può cadere nell’inganno dei raziocinanti e distaccati vertici di Moscoviti. L’arroganza Usa, non mi rende più simpatica Mosca attualmente. Gli inganni dei servizi Usa e gli Interventi di quelli Ucraini non fanno di Putin la vittima delle trame occidentali perché il presidente Russo è tutt’altro che un novellino nello scenario mondiale.
Il punto è che non ci sono vittime tra i potenti che tirano le fila di questa matassa fottuta, mentre i cittadini lo sono eccome. Prima perché strumentalizzati in entrambi i fronti intrisi di retorica del sacrificio per la democrazia a occidente e di blocco a oriente. E in questa bugia entriamo a gamba tesa anche noi. Se è vero, ed è vero, che Washington mira a comprimere Mosca e Putin sostiene che gli ucraini sono il braccio degli Usa contro la Russia, evidentemente Mosca non ha trovato di meglio che un intervento militare in terra straniera, con tutto ciò che ne deriva, per far valere le proprie ragioni.
Ma così facendo emula le indecenti condotte americane peraltro legittimate dalla cosiddetta comunità internazionale. Così come americani e inglesi sono entrati in Serbia prevaricando confini e diritto internazionale per inviare un messaggio ben oltre il confine serbo, Mosca ha fatto lo stesso in Ucraina. In entrambi i casi le superpotenze volevano proteggere le minoranze minacciate. In Serbia i Kossovari, in Ucraina i filorussi.
Stabilire se qualcuno sia più sincero dell’altro è un esercizio di riduzionismo che non mi interessa. Non c’è una palla su un campo, né ci sono spalti su cui fare ola, ci sono morti e cenere, inganni, sporcizia, trame che potrebbero deflagrare domani.
Perciò lo dico con chiarezza a chi rischia di impattare sull’inganno mediatico globale: l’imperialismo americano è sempre stato un grosso problema ma la soluzione non è certo nella guerra in Ucraina. Se i potenti della terra non cambieranno registro strategico e non guarderanno davvero verso sincere trattative per la pace, avremo un disastro di proporzioni bibliche da cui non si salverà nessuno.