CONTROFFENSIVA RISCHIA TUTTO, POCHE CERTEZZE E MOLTE PROBABILI BUGIE

DA REDAZIONE

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Quanto è costata finora la controffensiva all’Ucraina? Secondo la stessa Cnn, l’esercito di Kiev avrebbe subito perdite pesanti. ‘Le prossime due settimane saranno decisive per la controffensiva ucraina’, dicono gli esperti. «Per ora solo attacchi di piccole unità, per testare le difese e far consumare munizioni», le valutazioni russe, «Poi, a fine giugno, ‘operazione massiccia’ perché l’Ucraina deve far presto e non può aspettare gli F16».
Urgenza condivisa oltre atlantico se, come segnala il Wall Street Journal, dagli Usa carri armati Abrams armati con proiettili all’uranio impoverito. E di corsa nuovo pacchetto aiuti a Kiev da 325 milioni

La prime valutazioni sono CNN

Quanto è costata finora la controffensiva all’Ucraina? Secondo la Cnn, l’esercito di Kiev avrebbe perso almeno 16 veicoli corazzati di trasporto truppe Bradley dall’inizio delle manovre. Circa il 15% della disponibilità totale delle forze di Zelensky, rivela il media statunitense che calcola in 106 il totale di questi mezzi forniti dagli Usa. Secondo il presidente russo Putin, le perdite attuali della controparte nei primi giorni di attacchi sarebbero «pressoché catastrofiche»: 160 carri armati e 360 veicoli blindati. Crederci? E a chi credere? La virtù del dubbio.

La conquista di cosa e a quale prezzo

La guerra al mercato di vite e armamenti. Valutazioni di un esperto di cose militari russo a ‘Fanpage.it’«Le perdite ucraine di uomini e mezzi in questa prima fase appaiono superiori alla norma. Ma sono il prezzo da pagare per un’operazione su vasta scala che dovrà avvenire entro le prossime due settimane. Altrimenti, la controffensiva sarà da considerarsi fallita», sostiene Ian Matveev. Problemi russi, in questa fase, di munizionamento, soprattutto missilistico, perché «Mosca è in grado di produrre solo un terzo di quel che viene utilizzato nella guerra». Con le forze di Kyiv che devono cercare di sparigliare, di generare confusione nelle posizioni difensive russe create in questi mesi.

Per ora “assaggi” sanguinosi ma di poco valore

Nell’incertezza assoluta delle fonti, «Sei o sette villaggi liberati, un’area complessiva di oltre 90 chilometri quadrati sottratta al nemico, la cui prima linea è stata sfondata, un altro generale russo ucciso», i risultati rivendicati da Kiev. Molto meno eclatanti i risultati secondo agenzie stampa anche occidentali. Comunque nulla di strategico la sintesi di spezzoni di notizia a confronto. Quesito chiave e senza risposta, quanto sta costando quest’operazione s agli ucraini? Dato certo, l’esercito russo non è crollato al primo assalto, meglio organizzato e ben difeso rispetto al recente passato.

Il costo alto per chi attacca

Più difficile il costo in termini umani per chi attracca (perdite tre a uno, scrivono i manuali). Fonti militari ucraina hanno detto al settimanale The Economist che le perdite di uomini e mezzi sono ingenti. Almeno 16 blindati americani Bradley sono stati messi fuori uso. È circa il 15% di quelli utilizzati. Le perdite di blindati documentate si riferiscono a un attacco fallito nella zona di Robotino e Mala Tokmachka, nel sud. I filmati che mostrano i Bradley e i carri armati Leopard immobilizzati arrivano tutti da lì.

Ancora attacchi “d’assaggio”

Sempre secondo gli analisti di cose militari, l’Ucraina sta operando a un terzo della capacità. «Rimangono riserve significative. Per ora si attacca a piccoli gruppi. A livello di battaglione. Si vogliono testare le posizioni russe, siamo ancora in una fase di ricognizione, anche se la battaglia è iniziata. E si cerca di far consumare ai russi il maggior numero di munizioni possibile. La grande offensiva arriverà quando una parte significativa delle scorte russe sarà stata esaurita». Quando il cambio di marcia? «Tra un paio di settimane. È il tempo che serve per sviluppare appieno l’attacco. Se non basterà, se si arriverà a una situazione di stallo, allora potremo dire che la controffensiva è fallita».

La propaganda armata di Putin

«La controffensiva ucraina continua su larga scala e utilizza riserve strategiche, ma finora non ha avuto successo in alcuno dei settori», dichiara Putin e riporta ANSA: «le perdite delle forze ucraine nella controffensiva si avvicinano ad essere catastrofiche». Secondo Putin «le forze ucraine avrebbero perso oltre 160 carri armati e quelle del Cremlino 54, mentre le perdite tra i militari russi sono dieci volte meno che tra quelli ucraini». Più interessante e certamente credibile il seguito di casa russa: «Il conflitto in Ucraina ha mostrato che nelle forze armate russe c’erano ‘generali da parquet’, cioè da ricevimento, ma non adatti alla guerra». «Con altri ufficiali più efficienti che hanno cominciato a emergere».

La controffensiva letta da Haski

Sempre di grande interesse le osservazioni di Pierre Haski, su ‘France Inter’. «Se vogliamo comprendere quello che sta succedendo in Ucraina, con una controffensiva delle forze di Kiev che senza dubbio segna il momento più decisivo dopo il fallimento iniziale dell’invasione russa, dobbiamo evitare due trappole particolarmente insidiose. La prima è quella di cercare di seguire l’offensiva minuto per minuto. L’informazione è un’arma, e i due campi la maneggiano con grande cura. Un’operazione come quella in atto non si valuta in termini di ore, ma di settimane o forse addirittura di mesi. Le informazioni frammentarie raccontano solo una parte della realtà».

Le bugie per immagini

La scorsa settimana i russi hanno diffuso alcuni video che mostravano la distruzione, durante le prime ore dell’offensiva ucraina, di alcuni equipaggiamenti forniti recentemente da Germania, Stati Uniti e Francia. Ma in realtà queste perdite ucraine erano ampiamente previste all’inizio di un assalto che tutti si aspettavano. Nel fine settimana è toccato all’Ucraina diffondere video di blindati russi distrutti, oltre alle immagini dell’ormai tradizionale innalzamento della bandiera ucraina nel primo villaggio riconquistato.

Seconda trappola, il “troppo militare”

La seconda trappola da evitare -secondo Haski-, quella di considerare solo la dimensione militare della situazione. «Analizzare il modo in cui l’esercito usa il materiale occidentale è indispensabile, così come osservare attentamente la capacità di resistenza delle difese russe per capire se i generali di Mosca hanno imparato la lezione dai fallimenti dell’anno scorso». Un’offensiva comprende anche obiettivi politici. Con l’Ucraina che deve mostrare ai sostenitori che gli aiuti massicci ricevuti stanno facendo la differenza sul campo.

Rischio finale per Kiev

Il rischio reale per Kiev è quello di recuperare una parte dei territori conquistati dalla Russia senza però interromperne la continuità territoriale con la Crimea. E per Kiev, le pressioni affinché avviino una trattativa si farebbero sempre più insistenti. «Un successo relativo comporterebbe il rischio di un’evoluzione di questa guerra ad alta intensità verso un ‘conflitto congelato’» riporta Internazionale, con una perdita prolungata di territori da parte dell’Ucraina e una pausa nei combattimenti a ridefinire sostegni politici e materiali che già adesso danno segni di crisi.

“Solo tenendo conto di tutti questi parametri è possibile interpretare quello che i due schieramenti ci permettono di vedere –badando agli inganni incrociati- in queste ore preoccupanti e potenzialmente decisive per il futuro dell’Ucraina e della pace in Europa”.

 

Articolo di rem, dalla redazione di 

14 Giugno 2023