L’INFORMAZIONE IN ITALIA DA OLTRE TRENT’ANNI, E FORSE DA SEMPRE

DI SALVATORE GRANATA

 

“Oggi, si vede benissimo, c’è un gruppo sociale che è la grande finanza, i grandi imprenditori che è al potere, ma non perché mette i carri armati per le strade, quello avrebbe detto Gramsci sarebbe il dominio con la forza che non basta. Un gruppo sociale è forte e comanda quando fa pensare anche gli altri come lui, diciamo così. Oggi tutti pensiamo quello: l’imprenditore è la figura più ammirata, il profitto è fondamentale, e gli intellettuali ripetono queste cose oggi”.
Alessandro Barbero.
C’è un ulteriore problema.
In Italia, oggi, gli unici intellettuali a cui viene dato spazio sono Vespa, Capezzone, Messina Denaro e i vari pennivendoli megafono di partito.
Poi ci sono i luminari che riscrivono e narrano a modo loro la Storia (che è scienza, non opinione) e vanno dagli elettori “centrodestrorsi” ai politicanti da quattro soldi.
Per il resto concordo con il prof. Barbero.
È quello che avviene con l’informazione nel nostro Paese da oltre trent’anni. E forse da sempre.