Perde l’Italia, perdono le speranze

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Vince il “de cuius”, vince il suprematista senza programmi, vince Gioggia. Sgarbi, invece dei tribunali, frequenterà i saloni del parlamento europeo e potrà continuare a occuparsi dei suoi “commerci d’arte” più o meno legali, premiato e promosso dai due milioni di babbuini che hanno messo il nome della ducetta sulla scheda elettorale. Ducetta che, invece, in spregio ai voti ricevuti, i saloni dell’Europarlamento non li vedrà neppure in sogno. Vince, insomma, l’ennesimo raggiro degli elettori, quei pochi che hanno votato.
Perdono, tutti insieme, i concetti di legalità, di lotta alla corruzione, di accoglienza. Perde, soprattutto, la visione del bene comune, travolta da quella del primato degli affari, delle “amicizie” e delle parentele. Il fu Silvio prende il 20% in Sicilia, dove si recano a votare solo gli amici degli amici, mettendo in registro un astensionismo senza precedenti.
Vince il progetto “Santoriano” di togliere voti ai 5 Stelle, ma perde Santoro. Resta la domanda su quale delle due cose volesse vincere. Vincono, tutti, i partiti della guerra, perdono i partiti della pace. Altro che sondaggi, della guerra gli italioti se ne fottono. Unica notizia positiva: perdono (e male) Renzi e Calenda (Ollio+Ollio) già dodicesimo polo. E Schlein ha il potere, adesso, di tirare fuori gli attributi. È l’ultimo appello
Perde l’Italia, perdono le speranze.
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Giancarlo Selmi